E' triste vedere che, in Italia, per adoperare la più semplice delle manvore keynesiane serva una legge di questo tipo. Abbiamo le mani legate "dall'alto" e finalmente cominciamo a cercare ossigeno in qualche modo... Essendo impossibilitati a ricorrere alle modalità "corrette" procediamo come si può, ovvero male.
Il ragionamento seguito è questo:
-L'europa impedisce di fare manovre comportanti spese a stati con rapporto deficit\pil esagerato, idem per "incentivi" alle imprese a mezzo riduzione pressione fiscale. Come sopra per eventuali aiuti diretti, il "sacrosanto" art. 119 TFUE non è d'accordo.
-L'europa riconosce la tutela dell'ambiente e della salute come "principi".
-Gli stati hanno l'obbligo di adeguarsi ai principi dell'unione europea.
-Lupi, non proprio un demente, tenta di aumentare la spesa pubblica per rispettare "l'obbligo" di adeguamento ai principi dell'unione europea. E' difficile che l'UE impedisca tale adeguamento, anche se comporta "spese".
-Non potendo agire in via diretta si devono imporre obblighi a pubbliche amministrazioni, privati concessionari o gestori di servizi pubblici etc.
-Il giudice amm.vo (ovvero Corte dei Conti e CDS ) è abbastanza scaltro da parlare di discrezionalità politica e di ignorare eventuali illegittimità. La Corte Costituzionale è brava a mediare tra obblighi costituzionali. Del resto l'obbligo di conformarsi ai e rispettare i trattati a cui si aderisce vale sia per i vincoli di spesa che per i principi ed altre norme. Il TFUE riconosce alla Convenzione Europea sui diritti dell'uomo e le libertà fondamentali la dignità di "principi" ed in quanto tali applicabili blah blah blah
Il risultato: modesto aumento della spesa pubblica, in un periodo in cui il moltiplicatore keynesiano è vicino allo 0, con un eccessiva imposizione di obblighi a tutta la filiera che va da PA a cittadino passando per imprese private.
E' una storia già vista e rivista in cui i vincoli eteroposti da normative troppo improntante alla finanza e molto poco ai principi liberali prima e sociali poi su cui abbiamo costruito il nostro stato dal 1865 ad oggi impongono oneri e restrizioni di situazioni giuridiche dei cittadini eccessivi per raggiungere risultati modesti.
Mi spiace solo che si stia ripetendo la storia che portò già alla rivoluzione francese. Anche nei motivi, "espressi" ed impliciti.
Ora torno a dormire, addio.
Modificato da bse50 - 18 Dic 2014 alle 09:13