MILANO - Un’altra bellissima del grande schermo si iscrive al partito delle pentite del ritocchino: si tratta della francese Emmanuelle Béart che, http://www.lemonde.fr/culture/article/2012/03/02/emmanuelle-beart-la-chirurgie-esthetique-ca-a-ete-effroyable_1651333_3246.html - dalle colonne del quotidiano «Le Monde» , ha raccontato la verità sul sexy broncio che da vent’anni fa impazzire gli uomini, spiegando che non è opera di madre natura bensì di un chirurgo plastico. «Mi sono rifatta le labbra quando avevo 27 anni – ha ammesso l’attrice, oggi 48enne – perché non mi piacevano, ma è stato un vero pasticcio. Del resto, quando una persona decide di rifarsi qualcosa è perché non riesce più a sopportare di vivere con quella parte del proprio corpo che ritiene un difetto e quindi o trova la forza di combattere il desiderio di ricorrere alla chirurgia plastica o si sottopone all’operazione». Come appunto fatto dalla Béart nel 1992, senza però pensare a quelle che sarebbero state le possibili conseguenze della sua decisione, perché quando sei giovane e ti vengono certi pensieri, cerchi subito di farteli passare, salvo poi pensarci e pentirtene due decenni dopo.
Le pentite del ritocchino
http://www.corriere.it/gallery/cronache/03-2012/rifatte/1/pentite-ritocchino_25e526a2-6c4b-11e1-bd93-2c78bee53b56.shtml">
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LE CONSEGUENZE - «Sottoporsi ad un intervento è una cosa seria – ha continuato la splendida Emmanuelle, vincitrice di un César per “Manon des sources” nel 1986 e apparsa nuda sulla cover di “Elle” nel 2003 – di cui però non si prevedono necessariamente tutte le conseguenze, perché è qualcosa che tocca profondamente la nostra anima. Comunque, non me la sento di esprimere un giudizio su chi ha fatto un ritocchino estetico, perché credo sia una faccenda personale, legata più che altro ad una mancanza di fiducia. Ovviamente, se la mia bocca mi fosse piaciuta così com’era, non me la sarei mai rifatta, ma oggi posso dire di essere contraria alla chirurgia estetica e la sola idea di ritornare sotto i ferri mi terrorizza, perché ho avuto un tale choc che anche fare delle iniezioni mi ucciderebbe. Al tempo stesso, però, devo anche ammettere che invecchiare non è facile, soprattutto quando sei una donna e fai l’attrice, e personalmente non so come ci riuscirò. Per fortuna però che c’è il teatro (attualmente, la Béart è in scena http://colline.fr/spectacle/se-trouver - al teatro “La Colline” di Parigi con la pièce “Se Trouver” di Luigi Pirandello: lì non importa il fisico che hai, ma quello che riesci a trasmettere al pubblico».
«UNA CAVOLATA» - Come detto, la Bèart non è però la sola celebrità ad essersi pentita di aver ceduto al ritocchino del chirurgo: prima di lei ci sono infatti passate anche Nicole Kidman («ho fatto una cavolata», ammise quando si ritrovò con troppo botulino al punto da non riuscire nemmeno ad aggrottare la fronte); Denise Richards (seno nuovo e troppo grande a 19 anni, ridotto tempo dopo); Nina Moric («un errore di gioventù» la definizione da lei data alle labbra e ai seni rifatti); Tori Spelling, Courtney Love e pure la stessa Victoria Beckham, che si è fatta togliere le protesi esagerate dei tempi delle Spice Girls e ora su Vogue si professa «tutta naturale a parte le unghie». Quanto alle stelle di casa Italia, l’ultima «pentita» è Anna Tatangelo, che si aggiunge a Simona Ventura e Alba Parietti, giusto per citare le più famose. Decisamente in controtendenza va invece Kate Winslet che, insieme alle colleghe Emma Thompson e Rachel Weisz, ha fondato http://www.corriere.it/spettacoli/11_agosto_18/marchetti-attrici-contrarie-botox_20203086-c9b7-11e0-a66c-10701cdb9ebd.shtml - la «lega anti-ritocchi» per dire no al botox e «invecchiare dolcemente», senza pentimenti tardivi.