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The Canga Bathroom

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Topic: The Canga Bathroom
Postato da: cangaceiro
soggetto: The Canga Bathroom
Postato in data: 31 Ago 2011 alle 15:02

Salve,

riassumo qui lo stato attuale e lo stato futuro  del bagno a mezzo di elaborati grafici redatti dallo scrivente. Ovviamente la mia è una proposta progettuale che può anche essere del tutto stravolta per avere un risultato migliore in termini estetici e funzionali senza caricare troppo sul costo finale tra materiali e manodopera.

 

Passo ad allegare gli elaborati grafici:


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PROBLEMI PROGETTAZIONE DEL BAGNO
A) Il riscaldamento al momento è fornito da un calorifero in ghisa a 4 colonne con 5 elementi, interasse 80 cm, attacco 3/8'' in ferro, nipples da 1'' e 1/2. Tale calorifero verrà messo a servizio di una camera singola.
Un ingegnere meccanico ha stimato il dimensionamento di uno scaldasalviette in 500x1500 mm. Ideale sarebbe mantenere, per quanto possibile, la solita linea verticale degli attacchi, onde evitare curve che con il passare del tempo possano dare problemi di circolazione con l’accumulo di impurità dell’acqua. La mandata ed il ritorno dell’acqua di riscaldamento è del sistema a “pioggia” degli anni ’60.

B) Il solaio è costituito da longarine ad interasse di 1 metro in ferro e da mattoni disposti per il lato di 12.5 cm, per cui si ha uno spessore del solaio sul colmo della volta di 4/6 cm e 7/8 cm ai lati in prossimità della longarina. Il posatore dovrà stendere detti spessori come minimo di: 2 cm per il massetto, 3 mm per la colla cementizia, probabile Adesilex P9 della Mapei e 0,7 cm per la piastrella; per un totale di 3 cm. Vedi tavola n°1.

C) Il bagno attuale è ubicato al primo piano, orientamento nord-est,  realizzato nel ‘66, denota una superficie calpestabile di poco più di 6 mq, ed è l'unico bagno di una villetta del 1900 che ha 300 mq dislocati su due piani fuori terra a servizio di 3 persone.  Detto bagno fu ricavato all’epoca all’interno di un grande vano per cui, a seguito di un rilievo effettuato con metro e con squadro in acciaio per verificarne l’ortogonalità degli angoli, si è provveduto alla misura di lati e diagonali. Facendo riferimento alla tavola n°1 ho dedotto la sua nascita costruttiva, dedotto appunto ma della quale non posso esserne certo. Nel ’66 sul muro portante esterno si è tirato un divisorio a squadro, successivamente si è chiuso detto divisorio realizzando il lato corto dove vi è la porta ma, in maniera inspiegabile, senza rispettare i 90 gradi. In tal modo lo stato preesistente ha un solo angolo retto e quattro lati ciascuno di differente misura lineare.   

D) Il mantenimento della porta attuale che verrà solo spostata per fare spazio alla larghezza del piatto doccia, per cui l’apertura sarà sempre destrorsa. Vedi tavola n°2.

 

 

PUNTI FERMI DEL NUOVO BAGNO
1. No a lavatrice.

2. Finestra ad una anta marchio Sud Tirol Fenster, con ferramenta cromosatinata color titanio. Essenza douglas colorazione nd 875. Apertura sinistrorsa. Vedi tavola n°2. Già posata in opera.

3. Furono acquistati 10 anni fà i seguenti sanitari da una svendita tutti marchio Ideal Standard: lavabo modello Tesi con sifone Ghidini, wc e bidet modello Aero. Nella tavola n°4 sono rappresentate le loro reali misure lineari. Saranno messi in opera. 

4. Altezza di 3.50 metri come in tutti vani della villetta, non voglio controsoffittare ma preferisco avere quest’altezza anche se di un vano accessorio.

5. Verrà mantenuto lo specchio preesistente marchio Antonio Lupi ed è un 90x100 cm. 

6. Non voglio la vasca.



CARATTERISTICHE DESIDERATE DEL NUOVO BAGNO
1A. Illuminazione:  Led fino ad 1 anno fa la valutavo troppo costosa ma non mi sono più aggiornato né sui prezzi né in merito su eventuali progressi tecnologici. Ho pensato a due fonti luce, una centrale nel baricentro del bagno, tipo con un lampadario a sospeso, mentre la seconda sopra al lavandino in questo caso ero attirato dal modello Riga ma non ricordo il marchio che lo produce.  L’importante è che la fonte di luce sia dall’alto verso il basso. Luci che al momento della loro accensione devono emanare subito la loro maggior intensità. 

2A. Nell'antibagno e nel rispostiglio accanto è riportato il pavimento dell'epoca, 1900, con mattoni 14.5x29 cm, colorazione rossa tendente al bruno, disposta a lisca di pesce, porosa alla vista, detti pori sono diventati quasi neri con il passare del tempo....e dello sporco. Mi piacerebbe riprendere questo colore, questo tema, questo spunto.

3A. Il piatto doccia mi piace in acciaio smaltato della Kaldewei non ricordo il modello ma le sue dimensioni in pianta sono 80x120 cm.

4A. Cristallo trasparente temperato spessore 6/8 mm con apertura sul lato lungo scorrevole perché l’apertura ad anta sgocciola in terra anche se ha il raccoglitore in basso. Molto essenziale, minimalista, così facilita la sua pulizia. Marchi visionati: Calibe e Cesana. Un più economico è il marchio “Puma” (se ricordo bene il nome) ma non so su quest’ultimo della sua qualità intrinseca.

5A. Pavimento: 20x20 cm marchio Appiani modello floor colore ciliegio, 10x10 cm marchio Appiani modello Anthologhia colore tagete, 7,5x15 cm marchio Appiani modello Anthologhia colore tagete tagliato a 10 cm e posato solo lungo il muro portante (quello di 341,3 cm). La scelta del tagete come colorazione però non mi soddisfa perché è dalle foto sul sito un marrone mentre cercavo una colorazione vicina al pavimentato dell’antibagno del 1904 per cui più un rosso tendente al bruno. Ho scelto Appiani per il suo buon rapporto qualità/prezzo.

6A. Rivestimento 10x40 cm marchio Appiani modello Lingotto colore snow o ghost. Fino a quanto farlo alto? Al momento nella tavola n°4 non ho previsto il rivestimento lungo il muro portante esterno. Stavo valutando se mettere dei pannelli di spessore 2 cm di poliestere e di intonacare con intonaco termoisolante isolteco ma dovrei poi ritrovare il disegno del rivestimento in particolare sul pavimento.

7A. Il rivestimento all’interno della cabina doccia voleva essere un Bisazza ma forse creo confusione con il marchio Appiani che ha manufatti in ceramica semilucida però essendo un ambiente delimitato e chiuso a sé ci potrebbe stare. Ho detto no al Bisazza come rivestimento complessivo per i suoi costi maggiori.

8A. Il soffione ho pensato ad un 20x40 cm (troppo grande) inox lucido, posto ad una altezza tra i 2,20 ml ed i 2,40 ml, anticalcare marchio Cristina.

9A. Il miscelatore a muro e il doccino ho pensato al marchio della Gessi della serie rettangolo. Da notare che il doccino ha il tubo in gomma trasparente e non il classico filo elicoidale che con il tempo si rompe sfagliandosi.

10A. Scopino normale, lo scopino elettrico non ha soddisfatto la maggior parte delle utenze.

11A. Placca W.C. marchio Geberit cromo satinata.

12A. Cassetta W.C. sarà inserita dentro al muro portante nella profondità di 8 cm, da scegliere marchio e modello.

13A. Sedile ribaltabile all’interno del vano doccia, da definire materiale, marchio e modello.

14A. Non gradisco scaldasalviette cromati perché sono meno efficienti in maniera significativa rispetto a quelli bianchi o colorati. Della Zehnder  mi piacciono i modelli, ambo in acciaio, Artea ma sopratutto Subway.  Ma mi accontenterò di un più economico FER della industrie FER colore bianco RAL 9010 modello Giove.

15A. cosa mettere come “posa oggetti” all’interno della cabina doccia?

16A. per tutti gli altri accessori rimando alla tavola n°4 anche in particolare il mobilio è da definire. Ho supposto come vedete davanti al lavabo un armadio di quelli diciamo vuoto/pieno di 40x80 sempre che li facciano di detta misura.

17A. Questo è il punto più critico e che meno mi piace. Per motivi economici non voglio rifare il tramezzo della porta ma non ho saputo fare meglio di posare all’ingresso del mosaico 2,5x2,5 cm marchio Appiani modello Anthologia colore Camelia. Anche perché il colore Camelia sarà di una diversa tonalità rispetto al rosso del ciliegio nel modello 20x20 cm floor.

18A. Prese 220V n°2. Una vicina allo specchio e l’altra vicino alla porta.

Sicuramente mi sarò dimenticato qualcosa.

 

 

DESCRIZIONE SINTETICA DELLA LINEA PROGETTUALE SEGUITA

Si applica l’intonaco termoisolante Isolteco sul muro portante interno e sul lato corto della porta per ritrovare in pianta un rettangolo preciso senza mangiare troppa superficie. Posa del piatto doccia direi obbligata come in tavola n°4. Per far ospitare le mattonelle principali 20x20 ho dovuto optare per una seconda linea di mattonelle di 10x10 fatta eccezione lungo il muro portante interno dove dovrò fare tagliare il formato da 7,5x15 cm per portarlo a 7,5x10 cm. In tal modo avendo multipli di 10 cm posso posare come rivestimento il lingotto che è 10x40 cm. Il tutto per avere continuità tra le fughe del pavimento e delle pareti. Lavabo e sanitari sono centrati all’interno dei propri rettangoli descritti dai formati 20x20 cm.

 

Grazie a tutti.   






Risposte:
Postato da: paolo
Postato in data: 31 Ago 2011 alle 19:44
una osservazione al volo guardando il disegno, scusami non ho letto tutto perchè è fine giornata ed ho gli occhi stanchi. Il vaso ed il bidet si mettono uno affianco all'altro e non uno di fronte all'altro


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ex nc 2.0 fire 2007, brilliant black "Giubilante"; ex nbfl 1.8 2001 supreme blue "movimentoterra"
Non c'è tempo per guidare brutte auto!



Postato da: tipiaraldici
Postato in data: 31 Ago 2011 alle 19:51
e l'apertura della porta destrorsa con probabile urto sulla anta della cabina doccia in cristallo che a sua volta si apre verso la porta....... ne vogliamo parlare ???  anche secondo me i sanitari sono da riposizionare.

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il tritaradici nazionale e la sua monella


Postato da: cangaceiro
Postato in data: 01 Set 2011 alle 17:00
Postato originariamente da paolo

Il vaso ed il bidet si mettono uno affianco all'altro e non uno di fronte all'altro


Quello che tu suggerisci è una possibilità ma non una regola fissa e ferrea. Anzi fino a pochi anni fà i progettisti seguivano questa linea: wc di fronte al bidet. Sullo stesso lato del wc andava posizionata la vasca che a sua volta aveva di fronte il lavandino, quest'ultimo così ricadeva sullo stesso lato del bidet.

Nel mio caso specifico la posizione da me scelta è dettata da due motivi:
1. avere la luce diretta della finestra sul lavabo.
2. una linea più corta e semplice per il collegamento dell'acqua e degli scarichi, non ci dimentichiamo come è fatto il mio solaio.

Ma anche se volessi spostare il bidet mettendolo al fianco del wc poi non avrei lo spazio del lavabo che per forza di cose va messo sulla parete opposta, ma in tal caso devo verificare lo "stretto" che poi mi si viene a creare tra il lavabo stesso ed il cristallo della cabina doccia. Direte sposti il lavandino più verso la finestra ed ecco che hai lo spazio più che sufficiente per passare, sì grazie ma poi il disegno del pavimento e del rivestimento come lo fate tornare?

Se notate bene la pianta il posizionamento del lavabo è sull'asse del baricentro di un rettangolo, idem per i sanitari che sono in asse tra di loro ma al contempo anche in asse con il baricentro di un secondo rettangolo.
Rettangoli adiacenti tra di loro.

 



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Postato da: cangaceiro
Postato in data: 01 Set 2011 alle 17:06
Postato originariamente da tipiaraldici

 
e l'apertura della porta destrorsa con probabile urto sulla anta della cabina doccia in cristallo che a sua volta si apre verso la porta....... ne vogliamo parlare ???
 
Questo è vero anche se la cabina doccia ha la porta scorrevole, però devo convincermi a spendere soldi per rifare la porta ed averla sinistrorsa. Destrorsa sarebbe un rischio troppo alto di fare un danno oggi o domani.



Postato originariamente da tipiaraldici


 anche secondo me i sanitari sono da riposizionare.
 
perchè? e come li riposizioneresti?


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Postato da: Luke
Postato in data: 01 Set 2011 alle 20:04
per vaso e bidet potrebbe anche andare (de gustibus)
 
ma a pavimento non puoi mettere il 20x20, il 10x10 e il 7,5x15 e pure in due colori!!!! e quelle riquadrature forse (e dico forse) possono andare in un bagno ultraclassico per non dire d'epoca 
 
La posizione del pavimento in perfetto asse con i sanitari soprastanti è qualcosa che non avevo sentito neppure dal più malato degli architetti (e ne conosco molti ).
 
Pensi che qualcuno si arrampicherà sul lampadario per osservare dall'alto tale perfetto allineamento?
 
L'altezza del rivestimento è di solito 2,10 - 2,20 m ed in genere comanda l'altezza del rivestimento nel box doccia.
Vuoi utilizzare un rivestimento 10x40 (quarta differente misura dopo le 3 a pavimento)?
 
Cerca di uniformare le misure (un tipo a pavimento ed un tipo per rivestimento con magari qualche inserto) e il risultato sarà certamente più elegante.    


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NBFL Trilogy 1.6 2003


Postato da: trac-k71
Postato in data: 05 Set 2011 alle 12:04
qualche nuovo lo pesca sempre....

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AAAA giovane introverso
con compagna estroversa
volentieri intraversa.
anche tardissimo.


Postato da: trac-k71
Postato in data: 05 Set 2011 alle 12:06
...anche se bramo dalla voglia di sapere che cacchio è uno "specchio Antonio Lupi"

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AAAA giovane introverso
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volentieri intraversa.
anche tardissimo.


Postato da: paolo
Postato in data: 05 Set 2011 alle 14:30
Postato originariamente da trac-k71

giobuc...anche se bramo dalla voglia di sapere che cacchio è uno "specchio Antonio Lupi"


e chi non lo sarebbe?

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ex nc 2.0 fire 2007, brilliant black "Giubilante"; ex nbfl 1.8 2001 supreme blue "movimentoterra"
Non c'è tempo per guidare brutte auto!



Postato da: cangaceiro
Postato in data: 06 Set 2011 alle 08:58
cerco un marchio di produzione che abbia a catalogo un gres porcellananto effetto legno possibilmente:

1. rettificato
2. lappato (ma questa caratteristica non è fondamentale)
3. che abbia diverse misure tipo almeno due formati come il 15x120cm o il 20x120 cm.
4. che abbia uno spessore di 6/7 mm

Grazie.

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Postato da: cangaceiro
Postato in data: 02 Dic 2011 alle 19:00

Oggetto: lavori nel bagno principale di una unità abitativa unifamiliare:

Posa in opera dei seguenti materiali:

1. piatto doccia

2. cabina in cristallo

3. soffione (bene significativo)

4. miscelatore statico (bene significativo)

5. doccino (bene significativo)

6. pavimento gres porcellanato

7. rivestimento monopressocottura

8. rivestimento in vetro

9. cassetta risciacquo wc incassata

10. canotto (a corredo del sanitario è bene significativo?)

11. scaldasalviette

N.B.: sanitari già acquistati con la propria rubinetteria.

 

Prestazioni lavoro:

A. elettricista per la posa di nuovo impianto elettrico.

B. idraulico per la posa di nuove tubazioni af ed acs più nuovi scarichi

C. posatore pavimento+rivestimento

 

Premesso che:

Gli interventi sul patrimonio edilizio a prevalente destinazione abitativa erano classificati in base alla Legge n°457 del 5 Agosto 1978 art.31 primo comma nelle seguenti tipologie:

a) manutenzione ordinaria

b) manutenzione straordinaria

c) lavori di restauro e risanamento conservativo

d) ristrutturazione edilizia

Il D.P.R. 380/2001 art.3 abroga la legge sopramenzionata ma ribadendo in sintesi la stessa classificazione.

All'atto delle due leggi sopra citate direi che possiamo classificare l'intervento come manutenzione ordinaria, in quanto operiamo una sostituzione dei manufatti e delle rifiniture, senza modifiche strutturali.

 

Iva agevolata 10%:

La Legge Finanziaria 2000 n°488 del 23 Dicembre 1999 art. 7 introduce l’iva al 10% per interventi sul patrimonio edilizio ed individua i cosidetti "beni di valore significativo" che nel nostro caso riguardano sanitari e rubinetterie da bagno.                                                                                                                                 Una Legge successiva che non ricordo esclude per gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria l’aliquota iva agevolata al 10%.
La Legge 248/2006 (Legge Bersani) art.35, comma 35-ter, ha reintrodotto l'iva agevolata al 10% anche per i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria a partire dal 1 Ottobre 2006.

La Finanziaria 2008 - Legge 24 dicembre 2007, n. 244, art. 1 comma 18, ha prorogato fino al 31 Dicembre 2010 l'applicazione di Iva agevolata per i lavori di manutenzione ordinaria e manutenzione straordinaria, sia alle prestazioni di lavoro che alla fornitura di materiali.

La Circolare dell'Agenzia delle Entrate n°12/E del 19 Febbraio 2008, in riferimento alla Legge Finanziaria 2008, art. 1 comma 18, precisa che a partire dal 1 Gennaio 2008, non è più richiesto che il costo della manodopera sia evidenziato in fattura.   

La Finanziaria 2009 - Legge 22 dicembre 2008, n. 203, art.15 comma 2, proroga a tutto il 2011 quanto stabilito dalla Legge finanziaria 2008 a riguardo dell'iva a regime del 10%.

A seguito delle leggi sopra citate mi sento di affermare che per i lavori di manutenzione ordinaria sopra menzionati si può applicare l'iva a regime del 10% sia per le pestazioni di lavoro che per la fornitura di materiali.

Domande:

1. ciò che sanciva la legge finaziaria del 2009 è stato in qualche misura modificato dalla legge finanziaria 2010 e dalle leggi di stabilità 2011 e 2012?

2. se il committente acquista la fornitura direttamente può avvalersi del regime di iva agevolata 10%? o i materiali possono avere il 10% solo se compresi nella fattura del prestatore di manodopera e quindi sarà una fattura tutta al 10% fatto salvo quanto stabilito per il calcolo inerente i beni significativi?

 

Detrazione 36%:

La Finanziaria 2008 - Legge 24 dicembre 2007, n. 244 ha prorogato fino al 31 Dicembre 2010 la possibilità di usufruire della detrazione del 36% sugli interventi per il patrimonio edilizio MA per qanto concerne i lavori classificati come manutenzione ordinaria questi sono solo detraibili se riconducibili a parti comuni di fabbricati, trattandosi nel caso specifico di parti ad uso esclusivo in quanto privato ciò mi fa escludere la possibilità di avvalermi di dette detrazioni.

Gradirei un commento e magari risposte ai mei due quesiti. Spero che questa sorta di vademecum, credo esatto, possa essere di aiuto non solo per lo scrivente.

Cordiali Saluti.



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Postato da: cangaceiro
Postato in data: 30 Giu 2012 alle 11:07
riporto in auge questo topic perchè ho acquistato 15 manufatti.

Adesso sto elaborando il tema della coda di serpente in bagno. Vi farò sapere presto.

Prima o poi lo farò questo bagno.


Postato da: cipollino
Postato in data: 30 Giu 2012 alle 12:20

confuso
 scusa se intervengo .....  allora i rivestimenti   h 200 o 180 o 220 da un po che almeno io non uso piu !
 i rivestimenti si mettono dove servono e.. piu che un bagno o macelleria .. deve diventare una stanza da bagno.... poi puoi giocare con pittura e stucchi  o addirittura resine.. e inserti in acciaio inox o laminati..
 a seconda dell arredamento o stile della casa.. di solito ultimamente si arreda il bagno con una linea classica futuristica,,, ma sempre funzionale e pratica. serve anche per contrastare l'arredamento, e non fare tutto in serie!!!

 i sanitari sospesi..ok
 il mobile da bagno sospeso.ok
 pavimento con piastrelle o greas porcellanato rettificato a colori  scuri sè il bagno è illuminato da grande finestra..
 opposto se poco illuminato!

 termoarredo..  tipo quadro  cioè con  dei disegni a rilievo,. in metallo, oppure construttura lavorata..se ai soldi da spendere... possono arrivare anche a 3.500€!
 rubinetteria hans ghroe.. prezzi giusti per la qualità!
 sanitari.. catalano. oppure dolomite..
box doccia novellini serie  plus!

 i e poi  se ai il portafoglio a fisarmonica... bhe!! dei miei clienti hanno speso anche  25...milaeuri per andare al cesso!!!hihihihihihi


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prima o poi....
te cè mando!!


Postato da: cipollino
Postato in data: 30 Giu 2012 alle 12:22
haaa!!!
DIMENTICAVO!!!


 chi paga sei tè.......

 ma chi comanda e sempre quella che tè la fà vedè!!!!hihihihihihihihihihihihihihihihihihi


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prima o poi....
te cè mando!!


Postato da: andreone82
Postato in data: 30 Giu 2012 alle 12:35
Hahahha cipollino hai vinto!!!

P.s. Opta per una porta scorrevole per non aver ingombro interno

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ehi fù Miata special edition AIRFIELD numero 01/01



Padrino di battesimo il TIPIARALDICI

I LOVVAVO LA ND ORA LA SLINGUAZZO


Postato da: B747
Postato in data: 30 Giu 2012 alle 15:07
Postato originariamente da cangaceiro

 
riporto in auge questo topic perchè ho acquistato 15 manufatti.


sarei curioso di capire come mai nel mondo "dilà" ne hai acquistati 20....



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Ciao! "B747"


Postato da: cangaceiro
Postato in data: 30 Giu 2012 alle 17:16
Postato originariamente da cipollino

confuso
 scusa se intervengo ..... 

No ci mancherebbe è proprio la gente come te che cerco.



Postato originariamente da cipollino

allora i rivestimenti   h 200 o 180 o 220 da un po che almeno io non uso piu! i rivestimenti si mettono dove servono e.. piu che un bagno o macelleria .. deve diventare una stanza da bagno.... poi puoi giocare con pittura e stucchi  o addirittura resine.. e inserti in acciaio inox o laminati.. a seconda dell arredamento o stile della casa.. di solito ultimamente si arreda il bagno con una linea classica futuristica,,, ma sempre funzionale e pratica. serve anche per contrastare l'arredamento, e non fare tutto in serie!!!

In diverse civili abitazioni il tema "stanza da bagno" ha lasciato a desiderare, ovvero l'umidità prodotta in un bagno andava a inteccare in maniera considerevole quella che è la pitturazione interna del bagno stesso, con la conseguenza per il possessore di dover rimbiancare quasi tutte le primavere. Non parliamo poi di pitture.

Le rifiniture in acciaio inox o laminati non si addicono per il contesto dell'abitazione precedentemente descritto poiché trattasi di villetta del 1900 per cui ci rifacciamo ad uno stile che deve per forza inserirsi in quello preesistente. Non so poi cosa tu intenda esattamente con "classica futurista" magari se mi fai i nomi di marche e modelli posso capire cosa intendi.

Se si sceglie di fare un rivestimento alto, generalmente comanda l'infisso più alto, ciò non vuol strettamente dire che sarà una macelleria anni '80.
A tal proposito la Appiani con i suoi formati modulari mi dà modo di giocare e realizzari decori che non credo proprio faranno ricordare le macellerie anni 80.


Postato originariamente da cipollino

i sanitari sospesi..ok

Be anche qui bisogna porre attenzione.
1. Il posatore-muratore deve realizzare uno squadro perfetto tra piano di calpestio e rivestimento, sembra una banalità ma spesso si dimentica questo particolare e pochi millimetri di squadro sono una tragedia.
2. Il sanitario sospeso in alcuni modelli presenta il sifone che si intravede in basso e se il cliente non è ben attento nella scelta che fà poi ha sgradite sorprese.
3. Il "vuoto" che rimane in basso spesso è non confortevole nella pulizia, non equivalente al sanitario a muro per capirsi marchio ideal standard modello aereo, ok era in produzione 10 anni fà ma la sua confortevolezza c'è l'aveva.


Postato originariamente da cipollino

pavimento con piastrelle o greas porcellanato rettificato a colori  scuri sè il bagno è illuminato da grande finestra..
 opposto se poco illuminato!

Be ho già descritto la finestra, ad una anta, Sud Tirol Fenster.
Il gres porcellanato rettificato a tutta massa ho scelto Ariostea con la linea legni High-Tech colorazione biondo. Sono tra i migliori tecnicamente parlando come realizzazione. Posterò a tal proposito l'idea di "coda di serpente" che ho preso da un centro commerciale in Germania, a Dresda dove proprio era Ariostea Biondo.


Postato originariamente da cipollino

termoarredo..  tipo quadro  cioè con  dei disegni a rilievo,. in metallo, oppure construttura lavorata..se ai soldi da spendere... possono arrivare anche a 3.500€!

Se uno ha proprio soldi da buttare in ogni caso per metallico cosa intendi? sono tutti in acciaio credo volessi intendere questo.


Postato originariamente da cipollino

sanitari.. catalano. oppure dolomite..

Piatto doccia Kaldewei, 30 anni di garanzia ed ho detto tutto.



Postato originariamente da cipollino

box doccia novellini serie  plus!

Calibe gli unici credo in Italia a fornire telaio in acciao, gli altri alluminio.

 
Postato originariamente da cipollino

i e poi  se ai il portafoglio a fisarmonica... bhe!! dei miei clienti hanno speso anche  25...milaeuri per andare al cesso!!!hihihihihihi


come detto sopra se uno ha soldi da buttare può spenderne anche 100k.



Postato da: cangaceiro
Postato in data: 30 Giu 2012 alle 17:24
Postato originariamente da andreone82

 
Hahahha cipollino hai vinto!!!

P.s. Opta per una porta scorrevole per non aver ingombro interno


Su quel lato corto di muro devo fissare il sedile in ABS marchio Provex numeri uno del settore per cui dubito che potrò farci scorrere una porta avente luce netta di passaggio di 75 cm.

Comunque mi è venuto in mente anche come soffione Gessi 3mm, doccino Ritmonio con flessibile trasparente sempre Ritmonio e non il solito flessibile cromolux.

Aggiungo una chicca idroscopino Arvag, numero uno del settore.

Un tema interessante è come illuminare con  i led, se controsoffittare o meno un vano di 3,50 ml, il vano finestra credo muoia a 2.20 ml ma non ricordo esattamente.



Postato da: cangaceiro
Postato in data: 30 Giu 2012 alle 18:00
Ispirato da un regalo di colui che considero un grande designer: Oreste La Bella Thovez, voglio sviluppare l'idea della "coda di gres porcellanato effetto legno" nel bagno privato di una civile abitazione.

Idea che in qualche maniera ho ritrovato nel centro commerciale di Dresda Elbepark dove si è utilizzato il gres porcellanato tutta massa effetto legno della Ariostea, in particolare la linea High-tech nella colorazione rovere biondo.
Parliamo pertanto di una mattonella dai tre formati: 11,15,22.5 cm di larghezza per una lunghezza fissa di 90 cm, accompagnati da uno spessore di 9,5 mm.

Nella pianta che segue ho voluto riutilizzare il Rovere biondo proprio a voler dettare una sorta di coda che si diparte dal vano porta, coincidendo con gli estremi del coprifilo, fino al vano finestra.

Per la costruzione geometrica di tale "coda" ho semplicemente realizzato un arco seguendo tre punti: centro del vano porta, centro del baricentro della microzona sanitari-lavandino, centro della finestra.
Da qui 40 cm per parte. In tal modo otteniamo dei listoni di lunghezza intorno agli 83 cm accostati, senza fuga, uno accanto all'altro. Lungo le due linee esterne di tale coda 2 mm di fugalite come giunto di dilatazione, poi della Appiani linea Anthologia ho idea di mettere piccole mattonelle sempre di ceramica dal colore e dimensione da definire.

Volevo sapere se qualcuno aveva affrontato un aspetto simile, se può consigliarmi sul trovare una maggiore regolarità geometrica in questa pianta, consigli su prescrizioni da dare al posatore e qualsiasi altro consiglio utile a realizzare un qualcosa di qualitativamente migliore sotto l'aspetto funzionale ed estetico.

allego pianta e foto del centro commerciale di Dresda. Grazie mille.






Postato da: cipollino
Postato in data: 30 Giu 2012 alle 18:14
tanto il bangno.. non tè lo faccio!!hihihihihihihihihi
 se sei partito cosi per il rifacimento di un bagno..... triste chi ti capita!!eekeekeek
 se dovevi ristrutturare tutto l'appartamento... dovresti chiamare FUSCAS!!  o kalatrava.. e penso che  pure li avresti da ridire!!!
 non te la prendere ma da nopi si dice.... cacacazzi!!!hihihihihihihihihihihihihihihi


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prima o poi....
te cè mando!!


Postato da: cangaceiro
Postato in data: 30 Giu 2012 alle 20:23
se la risposta tecnica è questa si in effetti è meglio che non me lo fai il bagno....comunque hai letto male non è un appartamento.






Postato da: cangaceiro
Postato in data: 03 Lug 2012 alle 16:54
qualcuno ha il parquet in bagno e se sì come vi trovate? Grazie.


Postato da: bse50
Postato in data: 03 Lug 2012 alle 16:58
Il parquet in bagno è una pessima scelta.


Postato da: Magic80
Postato in data: 03 Lug 2012 alle 17:44
Ma ci sono mattonelle che lo imitano...

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Magic'180 a.k.a. Marcello

NA 115 '90 "Lady"
*EX* NC 2.0 USA "Magma"
*EX* NBFL 1.8 Sport "Belva"

*Il ragazzo del muretto
*Meno magni pane più magni ciccia


Postato da: cangaceiro
Postato in data: 04 Lug 2012 alle 12:33
Postato originariamente da bse50

 
Il parquet in bagno è una pessima scelta.
 

Tu c'è l'hai? altrimenti parli per sentito dire. Dipende tutto dall'essenza che scegli e dal trattamento che esegui altrimenti è come dire tutte le macchine sono uguali.


Postato da: bse50
Postato in data: 04 Lug 2012 alle 12:37
Perchè fai domande se già hai le risposte?
 
Comunque sì, in un bagno lo ho avuto per qualche anno prima di tornare alle comode mattonelle.
Trattamento o no c'è poco da fare, se qualche tubo comincia a perdere o per qualche motivo c'è umidità il parquet si rovina. Inoltre i prodotti igienizzanti per bagno sono aggressivi e, indipendentemente dal lucido o trattamento, al legno non fanno bene.


Postato da: cangaceiro
Postato in data: 04 Lug 2012 alle 12:48
Così mi hanno detto:

Vuoi un parquet in bagno e cucina? Nessun problema! L'importante sono determinati accorgimenti a partire dal materiale, alla messa in opera, alle finiture e manutenzione.

1- Legno: TEak, Merbau, Iroko. Tutte essenze dure, idrorepellenti ed impermeabili, indeformabilità ed immarcescibili (soprattutto il teak);
2- Messa in opera: Maestranze qualificate (ovvio) e posa in opera solo a colla su fondo livellato, pulito e soprattutto ben asciutto;
3- Finiture: Vernice o olio. Essendo un bagno meglio la vernice.
4- Manutenzione: evitare il ristagno di acqua e sigillare adeguatamente negli angoli soprattutto in corrispondenza del piatto doccia. Lavare con un panno umido. Ogni 5/6 anni, a secondo dell'usura, levigare e riverniciare.


Postato da: bse50
Postato in data: 04 Lug 2012 alle 12:58

In barca la manutenzione del Teak è diversa... Non si carteggia e non si olia perchè si rovina. Come legno contiene già un olio al suo interno.

Umidità e magagne a parte, del resto è normale che intorno alle tubature si formi condensa, aggiungici che qualsiasi parquet è maledettamente scivoloso se "finito" con vernice o lucido. Aggiungici anche che il parquet si ammacca e macchia. Casca l'asciugacapelli, uno smalto alla signora ed il danno è fatto.
 
Io sono per le cose semplici e funzionali. Dover rilamare e verniciare un parquet ogni 5 anni non rientra nella mia logica di praticità. Mattonelle o Gres sì al contrario, anche se il gres è scomodo da pulire adeguatamente (lo ho in cucina).
 
In casa ho marmo nel salone, parquet nelle stanze da letto, gres in cucina e mattonelle in bagno. Combinazione a manutenzione pressochè 0. Questo perchè per me la casa dev'essere un posto comodo e funzionale in cui abitare, non qualcosa da mettere in mostra.


Postato da: cangaceiro
Postato in data: 04 Lug 2012 alle 14:44
Postato originariamente da bse50

In barca la manutenzione del Teak è diversa... Non si carteggia e non si olia perchè si rovina.

Ma sì può verniciare giusto? Onestamente non so se il teak da barca è diverso dal teak posato nelle civili abitazioni.



Postato originariamente da bse50

Umidità e magagne a parte, del resto è normale che intorno alle tubature si formi condensa

Questo non lo vedo un problema perché le tubature sono in materiale multistrato che presenta meno il feonomeno della condensa, ma sopratutto sono rivestite da guaina e poi fa da divisore lo spessore del nuovo massetto in fibro cemento e la colla del parquet. Insomma difficile che venga a contatto, quasi impossibile, se c'è una perdita è un altro discorso ma oramai i multistrato hanno decine di anni di garanzia. Pensa che attualmente ci sono tubi in ferro del 1966 la prima perdita è stata nel 2000. Per cui.....

Postato originariamente da bse50

Aggiungici anche che il parquet si ammacca e macchia. Casca l'asciugacapelli, uno smalto alla signora ed il danno è fatto.

Ma perché scusa su un altro pavimento il danno non sarebbe lo stesso?
Se almeno non hai mattonelle a tutta massa si sbeccano e vedi il grigio/rosso della cottura della mattonella, insomma della ceramica.
 

Ma il parquet che avevi in bagno sai di che essenza era e che tipo di trattamento aveva avuto? e magari anche da quanti anni era posato? Grazie.


Postato da: bse50
Postato in data: 04 Lug 2012 alle 14:52
Il parquet era relativamente giovane, meno di 10 anni.
E' più facile ammaccare il parquet che sbeccare una mattonella a tutta massa, su questo non ci piove.
 
Quanto al Teak... ovviamente quello per uso nautico è trattato in maniera diversa per vari motivi. Non può essere scivoloso e vive in un ambiente ostico. Il sale previene la formazione di alghe e muffa però, motivo per cui si lava con acqua di mare solitamente.
 
Le tubature "multistrato" fanno meno condensa perchè sono isolate meglio, è vero. Le guaine però non sono eterne e l'umidità fa la sua parte nell'usurare il tutto.
 
Ripeto, il bagno e la cucina sono posti in cui è meglio avere qualcosa di facilmente lavabile. Pensa a tutte le mattine in cui ti capita di non fare centro appena sveglio...
 
5\6 anni per rilamare il parquet mi sembrano un'assurdità. Dover smontare tutto, levigare, verniciare e poi riattaccare i sanitari è poco pratico ma soprattutto è una spesa considerevole. In camera da letto sono quasi 15 anni che non facciamo rilamare il parquet invece.


Postato da: cangaceiro
Postato in data: 04 Lug 2012 alle 15:05
scusami ma quindi parquet del bagno e della camera matrimoniale erano gli stessi? Ok quello del bagno lo hai tolto mentre quello in camera è preesistente.

Però scusa se insisto sul discorso parquet in bagno, lo hai trovato scomodo e lo hai tolto però bisogna vedere tutte le sue peculiarità nel senso: se era massello o prefinito, plancia o maxi plancia, verniciato o trattato a olio, sopratutto l'essenza del legno, e direi molta importanta dal dare a come era posato se su massetto nuovo e bello asciutto, se tale posa era tramite colla o materassino, poi la giunzione tra i vari elementi che compongono il parquet avviene con una seconda colla. Insomma quello che voglio dire è che un parquet ha tante variabili: natura e modalità di posa: che bisogna conoscerle tutte per bocciarlo o premiarlo.

Intendiamoci non voglio dirti che hai sbagliato a toglierlo ma mi permetto di farti domande per capire da dove nasceva il problema poiché molti ne sono viceversa contenti.


Postato da: bse50
Postato in data: 04 Lug 2012 alle 15:12

Il problema nasceva dalle tubature. 40 anni fa non c'erano i tubi multistrato e le guaine di adesso.

La posa era comunque a regola d'arte ed il parquet ovviamente in massello molto spesso.
Nelle stanze da letto il parquet ha 40 anni e l'ultima lamatura è stata quella di circa 15 anni fa. In bagno è durato molto di meno nonostante la finitura diversa fatta pressochè secondo i crismi da te indicati.
 
In sintesi: la resa estetica di un parquet in bagno sarà sicuramente notevole ma poco funzionale. Anche escludendo i vari problemi da me indicati la manutenzione quinquennale è una schiavitù dalla quale scappare!


Postato da: cangaceiro
Postato in data: 04 Lug 2012 alle 16:22
Ti ringrazio per la testimonianza da te qui portata. 


Postato da: cangaceiro
Postato in data: 05 Lug 2012 alle 17:43
Alla ricerca di una pavimentazione di carattere interessante a livello estetico, ecco che ho pensato di cambiare il materiale impiegato per eseguire una cosidetta "coda di serprente" anziché in gres pocellanato rettificato a tutta massa colorazione simil parquet, in un parquet vero e proprio.

Nella realizzazione di tale "coda" ho preso in esame le essenze lignee che per loro caratteristica intriseca datagli da madre natura sono già di per sè idrorepellenti all'acqua. Ad esempio citiamo il teak, che presenza già al suo interno un olio, oppure possiamo prendere in esame l'iroko, l'ìolmo ed anche altre essenze. Poi ovviamente sarà necessario un trattamento quale verniciatura o trattamento ad olio. Il tutto per aumentarne la longevità.

La scelta del passaggio da un materiale "innaturale" ad un materiale "naturale" è stata quella di poter eseguire una coda dove ogni singolo elemento ligneo che la compone è diverso l'uno dall'altro questo perché tale singolo elemento è rastremato. Il posatore eseguirà sul posto il taglio atto a far combaciare ogni singolo elemento in ligneo con la dima cartacea che verrà stesa sul massetto in fibro cemento rinforzato già ovviamente asciutto.

Riporto in basso la nuova "coda" che a detta dello scrivente appare più sinuosa, più movimentata e quindi esteticamente più gradevole alla vista.

Ai lati verrà posata della ceramica in monopressocottura, marchio preferito Appiani con la sua linea Anthologia che farà da protagonista anche nel rivestimento delle pareti.

http://imageshack.us/photo/my-images/853/8bagnostatofuturopavime.jpg/">


Postato da: cangaceiro
Postato in data: 11 Lug 2012 alle 12:17
Ieri sera mi è venuto in mente anche un altro problema. La mia idea era questa:

A. mettere nel percorso un gres porcellanato di spessore 9,5 mm (Ariostea legni high-tech) e ai due lati di tale percorso mettere della ceramica in monopressocottura dello spessore di 7,2 mm (Appiani linea Anthologhia). Abbiamo una differenza di spessore di 2,3 mm. E' colmabile con la colla?
Il posatore mi ha detto che usualmente stende come minimo 2 mm di colla in questo caso ne dovrebbe stendere 4,3 mm ovvero 2,3 mm in più, non sono un esperto ma non dovrebbe essere un problema.

B. se il posatore mi comunica che non è possibile eseguire una ottima rastrematura con un elemento in gres porcellanato ecco che posso ripiegare su un parquet magari di massello in teak, ma anche qui mi riconduco al problema degli spessori. Domanda:
si eseguono in produzione industriale parquet dello spessore intorno ai 9,5 mmm? sempre fatto salvo che servono 2,3 mm di colla in più? ed un parquet così "fine" ha una longevità minore?

Spero di essermi spiegato.


Postato da: bse50
Postato in data: 11 Lug 2012 alle 12:22

Il parquet vero si misura in cm, non mm di altezza...

4mm di colla potrebbero essere troppi, alla fine non è un solido e tende a sformarsi se se ne usa troppa.
Spessorino di cemento in più e via.


Postato da: cangaceiro
Postato in data: 11 Lug 2012 alle 14:39
In primis grazie per rispondermi.

Postato originariamente da bse50

Il parquet vero si misura in cm, non mm di altezza...

Bho qui a Firenze si dice: "alto 22 mm, alto tot mm...ecc....".
Non conosco molto il parquet ma ho sempre sentito parlare in mm, bho dipenderà dalle zone in Italia particolare poco importante.


Postato originariamente da bse50

4mm di colla potrebbero essere troppi, alla fine non è un solido e tende a sformarsi se se ne usa troppa.

Infatti è la mia paura.


Postato originariamente da bse50

Spessorino di cemento in più e via.

Eh non è così semplice.
Lavorando su un solaio del 1900 il nuov massetto dovrà per forza realizzarsi da gettata unica con spessore di almeno 2 cm, non posso eccedere di molto tale misura, per cui sarà di quelli fibrorinforzati ad asciugatura rapida.

assodato il fatto che non posso rastremare ciascun singolo listone in gres porcellanato rettificato a tutta massa, Ariostea Legni High-Tech, poiché la lavorazione anche con un buon disco diamantato vidia comportrebbe un lavoro lungo nel tempo, forse difficile da perseguire nella precisione, per non parlare poi di tutta la polvere che produce. Posso però rastremare i singoli elementi in vero legno tipo Teak.

Il problema però è di spessore. "Percorso" o "Coda" come la vogliamo chiamare in Teak e ai lati ceramica in monopressocottura, Appiani linea Anthologhia. Quest'ultima ha spessore 7,2 mm per cui dovrò farmi realizzare un parquet in massello di 7,2.

Non vedo altra soluzione, non posso certo far fare una opera d icarpenteria che delimiti il getto del massetto della "coda", dico bene?



Postato da: bse50
Postato in data: 11 Lug 2012 alle 15:14
Era per dire che il parquet di qualità è ben più spesso dei 7-9mm che hai preso in considerazione.
 
Una domanda... cosa succede quando rilami il parquet? Già dalla seconda rilamatura scenderebbe considerevolmente di spessore rispetto al materiale di contorno.


Postato da: cangaceiro
Postato in data: 11 Lug 2012 alle 16:28
Postato originariamente da bse50

Era per dire che il parquet di qualità è ben più spesso dei 7-9mm che hai preso in considerazione.

Per cui dici che con questi spessori si hanno essenze o comunque singoli elementi poco durevoli nel tempo?

Postato originariamente da bse50

Una domanda... cosa succede quando rilami il parquet? Già dalla seconda rilamatura scenderebbe considerevolmente di spessore rispetto al materiale di contorno.

Sì avevo pensato anche a questo, ed è un ulteriore punto negativo nella scelta di questa soluzione di due materiali utilizzati nella posa del pavimento.

Semplicemente non potrei "mangiare" quei 2 mm (se sono due adesso non ricordo) del parquet poiché mi si creerebbe un affossamento con la ceramica ai lati che ovviamente rimane alla stessa quota.

Saresti così gentile da spiegarmi una cosa che probabilmente tu la sai: se ho un parquet mettiamo di 10 mm ed una ceramica di 7 mm, come tu hai specificato i 3 mm di colla sarebbe bene evitarli, però dovrei creare un massetto sotto la ceramica leggermente più alto, ma come faccio? non posso mica fare una opera di carpenteria lungo i lati del "sentiero".

In altre parole quando in un vano devono posare due elementi di diverso spessore come fanno con il massetto? Grazie.


Postato da: bse50
Postato in data: 11 Lug 2012 alle 19:58

Non è il mio campo ma andando per logica si poserà prima il materiale più alto per poi livellare quello più basso...



Postato da: cangaceiro
Postato in data: 12 Lug 2012 alle 15:46
Prendi ad esempio in esame il disegno postato sopra: esageriamo facciamo finta che mettiamo un "percorso" di parquet di 22 mm ed ai lati una ceramica di 7 mm di spessore, ho una scalino di massetto quindi di 15 mm, come  mi comporto per la posa?

Grazie.




Postato da: sergio tarantel
Postato in data: 15 Lug 2012 alle 12:39
se vai da Iperceramica sulla via Laurentina uscita Gra trovi di tutto e di più a prezzi più che onesti. Tutto quello che vendono è stato prodotto solo per loro. Io mnon metteriei il piatto docchia ma ora xci sono dei bellissimi scarichi a pavimento. Vai e vedi , con poco te la cavi per tutto.

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una magica e bellissima scoperta


Postato da: sergio tarantel
Postato in data: 15 Lug 2012 alle 12:40
metti due mani di cemento autolivellante e tuttoti va a livello


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una magica e bellissima scoperta


Postato da: cangaceiro
Postato in data: 15 Lug 2012 alle 15:16
Grazie ma io sono di firenze, in ogni caso non ho il problema del fornitore. occhiolino


Postato da: cangaceiro
Postato in data: 17 Lug 2012 alle 14:57
Senza aprire un altro post mi riallaccio a questo topic in seguito all'esperienza sotto riportata.

Ieri sono andato a parlare con un architetto di un noto rivenditore di porte, successivamente anche da un artigiano locale.

In sintesi sto parlando di una futura porta di un bagno vetrata a scorrere, per dare luce al disimpegno buio, sfruttando la luce della finestra enorme del bagno stesso.

Tale vano porta attualmente è su un tramezzo largo circa 200 cm ed alto 350 cm con anta a battente.

La soluzione propostami è:
1. spostare il vano porta nella sua larghezza (questo per consentire la posa di un piatto doccia nel bagno sull'angolo).
2. porre in opera una "gabbia" scrigno di 75 mm
3. realizzare una porta a scorrere vetrata dello spessore di 47-48 mm.
4. realizzazione e posa di una parete in cartongesso dello spessore sui 20-25 mm.

Ambedue hanno sostenuto che oggi in produzione industriale standard ci sono due tipologie di vetro solamente: trasparente e satinato. Quest'ultimo risolve parzialmente il problema di impedire la visibilità di chi opera nel bagno. In laboratorio dell'artigiano ho visto un Vismara dello spessore di 9 mm circa che già impediva il capire cosa una persona stia facendo al di là del vetro. Ma un Vismara è un 9 mm mentre i vetri da porte interne generalmente si attestano su uno spessore di 6-7 mm.

Cosa ne pensate?

Grazie.



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