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lo scatto perverso........

Stampato da: MX5 Passion Roma
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Topic: lo scatto perverso........
Postato da: tipiaraldici
soggetto: lo scatto perverso........
Postato in data: 20 Mar 2017 alle 12:16
lo sapete, sono vintage;
- preferisco i carburatori e la t.p.
- ascolto ancora in vinile ed odio gli mp3
- all'elettronica preferisco l'elettricità
- non riesco a leggere un libro se non è di carta
e potrei aggiungere millemila altre fisse ma...

ma sono curioso e mi piace sempre mettermi in discussione per capire ed imparare cose nuove....tanto ho tutta la vita davanti o forse no, non lo so ma chi se ne frega.....vivo come se fosse l'ultimo giorno ma sogno come se io fossi eterno ed allora.....

ed allora accendi un qualsiasi dispositivo, tiri su un paio di cuffiette e la musica è li....ovunque tu sia lei ti segue e ti fa compagnia ma....ma ricorda, io sono vintage

ed allora scelgo con calma il disco che voglio mettere in sottofondo a questa avventura, lo estraggo dalla velina e lo poso delicatamente sul piatto che già gira per stabilizzarne la velocità.... occhiatina al peso del braccio e giù.....tiro giù la puntina nel primo solco e mi metto io li, li dove c'è musica.....

chiudo gli occhi mentre le prime note dell'Adagio per Archi di Samuel Barber mi ricordano che il corpo è finito ma la mente no...quella è infinita

e la mente naviga e vola pensando a come il mondo digitale ti consente di catturare in un battito di ciglia un immagine che hai davanti gli occhi...

accendi la macchina fotografica o peggio uno smartphone
inquadri senza spostarti usando un comodo zoom con impeccabile autofocus
scatti facendo scegliere nel 99% i parametri al computer di bordo che corregge tutti i tuoi errori (della foto non della vita)
se non ti piace butti lo scatto
lavori l'immagine con photoshop, togli il colore (distrazione) usi il seppia....no viri sul blu...
se ti piace condividi il risultato, forse lo scarichi ed a volte lo mandi in stampa in un laboratorio automatico....

tutto in real time

ma.....

ma io sono vintage e quando ho iniziato a scattare usavo un altro metodo.....

inizia qui il racconto di come ci si può complicare la vita per riprendere il controllo di alcuni aspetti della propria esistenza...

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il tritaradici nazionale e la sua monella



Risposte:
Postato da: Danko
Postato in data: 20 Mar 2017 alle 12:25
Per 8 anni ho seguito i GP di formula uno come fotografo per una rivista italiana.
 Non c'era ancora il digitale e scattavi sperando di aver preso l'auto nel punto giusto, che la foto non fosse mossa o controluce.
Scattavi decine di rullini che venivano portati in aeroporto di corsa e spediti in Italia a Bologna dove venivano sviluppati e le foto migliori pubblicate.

 Negli ultimi anni c'erano già le macchinette super elettroniche, non digitali, ma piene di aiuti.
Un giorno a Rio durante il Gp arriva una pioggia improvvisa, non prevista e senza preavviso nemmeno di un minuto.
Anzi, non era pioggia ma un vero uragano!!!
 I fotografi smisero di fotografare perchè se le macchinette si bagnavano addio elettronica.
Io portavo sempre con me una macchinetta completamente meccanica vecchio stile.
Feci le foto aggiustando esposizione e tempi basandomi sull'esperienza.
 In quei pochi minuti molte auto uscirono di pista e ci furono due incidenti proprio dove ero posizionato.
Il giornale fu l'unico che pubblicò quelle foto grazie alle mie foto e alla macchinetta meccanica!!!!
 Ancora oggi mi diletto a fotografare in digitale ma aggiustando io esposizione e tempi

Nell'ultimo anno di F1 arrivarono le digitali e le foto le spedivano via internet.
Fine di un'era


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nato per correre


Postato da: tipiaraldici
Postato in data: 20 Mar 2017 alle 12:39
Tipi ritorna alla fotografia analogica..

La scelta è caduta su una Canon FTB acquistata nel 1976 e che fu la mia seconda macchina dopo una Voigtlander Vito II con la quale avevo cominciato a mettere in relazione tempi e diaframmi...

Il corpo macchina Canon si presentava in ottime condizioni; essendo una fotocamera reflex completamente manuale e meccanica l'ho preferita alla macchina che la sostituì, una Nikon FE.

Inattiva da tanti anni è ripartita subito al primo colpo con quel suo rassicurante rumore metallico rassicurante che accompagnava ogni pressione sul pulsante di scatto.

Il primo problema da risolvere è stato il blocco del diaframma dell'obbiettivo 50mm. ho scoperto che le lamelle venivano spesso lubrificate con un olio che dopo tanti anni si solidificava bloccandone lo scorrimento....non sapevo che se si decide di non usare la lente per un periodo conviene metterla a riposo con il diaframma totalmente chiuso ed io non lo avevo fatto.
Inoltre tra i due blocchi di lenti si erano formati dei depositi che ne richiedevano l'apertura..

il costo di un intervento era sicuramente maggiore del costo di una lente usata ed infatti sulla baia della perfida albione ho trovato un cinquantino in condizioni pari al nuovo ad un costo pari ad un paio di sere in pizzeria.

altro problema.... la macchina aveva un esposimetro alimentato da una batteria al mercurio, la px625 oramai introvabile perchè inquinante.....

senza batteria la macchina non riporta nel mirino l'indicazione della luce percepita ma io sono vintage, ancora mi ricordo come si gioca con tempi e diaframma ed allora.....gioco...

--segue..



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il tritaradici nazionale e la sua monella


Postato da: tipiaraldici
Postato in data: 20 Mar 2017 alle 12:52
giocando giocando scopri che il problema della px625 ha una soluzione.

già mi era capitato di risolvere una analoga situazione sulla Minox 35 gt comprata qualche anno fa ad un trentesimo del suo valore iniziale, fenomeno che è usuale per tutto ciò che non è digitale...

in quel caso avevo trovato su di un forum argentino lo schema per costruire un adattatore che consentisse di usare le attuali batterie a bottone ingannando l'esposimetro...

ed anche questa volta la rete (digitale) è stata di aiuto segnalandomi l'esistenza in commercio delle pile con caratteristiche e dimensioni simili alle PX625, le 675 zinco aria.

Queste ultime sono utilizzate negli apparecchi acustici (quindi mi serviranno a breve) ed hanno la caratteristica di attivarsi al primo contatto con l'aria..... erogano 1.4v contro gli 1.35v delle scomparse 625 e non risulta difficile ingannare l'esposimetro. L'unica grossa differenza sta nelle modalità di erogazione, le pile al mercurio sono stabili erogando lo stesso valore dal primo all'ultimo giorno della vita mentre quelle zinco aria sono soggette ad un rapido decadimento, ma costano pochissimo.

.. segue ..

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Postato da: tipiaraldici
Postato in data: 20 Mar 2017 alle 13:16
pochissimo, dicevo, costa tutto quello che viene dall'analogico sino a che non torna di moda....

anni fa compravo vinili a cassettate a pochi euro, intere collezioni regalate nel nome del Dio Bit e della promessa eterna purezza....

adesso guardo i cd D.G. delle 9 Sinfonie Beethoveniane, comperati nel lontano 1984 e divenuti illegibili mentre ascolto i 180 grammi comperati dieci anni prima girare sul piatto....

e pochissimo è costato un 135 3.5, anche questo in perfette condizioni e senza danni sulle lenti, trovato a due spicci svalutati in un paesino di quella che tra poco sarà una ex della nostra comunità....

quindi la FTB aveva adesso a sua disposizione un 28 2.0, il 50 1.4 ed un 135 3.5..

il valore di tutto questo non arriva ad un terzo di quanto ho pagato l'ultimo cinquantino sulla sorella digitale...

il valore all'epoca....ancora me lo ricordo, corpo e lente costavano l'equivalente di uno stipendio di un insegnante delle superiori...

ero pronto a caricare la prima pellicola 135

...segue...

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Postato da: tipiaraldici
Postato in data: 20 Mar 2017 alle 13:58
ma quale pellicola ?

chiaramente un bel bianco e nero perchè
il bianco e nero ti permette di concentrarti sull'immagine mentre il colore è distrazione !!

mi serviva poi un supporto ben conosciuto e che sapessi manipolare e gestire correttamente con un esposimetro ballerino....

insomma un classico, l' ILFORD FP4..... ne ho scattati chilometri prima di essere folgorato, per esigenze giornalistiche, dalla DIA...

ebbene si.....
a quei tempi (1977) pubblicavo articoli correlati da foto su AutoGrandPrix (testata che voleva provare a contrastare il settimanale bolognese più titolato e diffuso...) ed era d'obbligo scattare in positivo.

Quanti ricordi......anche sfuggiti; ad esempio non ricordavo che lo scatto analogico non registra i metadati da nessuna parte e quindi, per provare il perfetto funzionamento della macchina e del computer cerebrale del fotografo....ho registrato tutti i dati di scatto in un comodo taccuino con la fida matita (altra mia mania le matite......sempre appuntite ed usate fino all'ultimo).......

ed è stato bello poi ritrovarsi a fare lo zoom a piedi....perchè con le ottiche fisse per costruire l'inquadratura ti devi muovere avanti e indietro...fio a comporre quello che avevi in mente, con calma, cercando il giusto taglio di illuminazione e la giusta luce, morbida, quella più bella, quella delle giornate coperte.......

e quel rumore, lo specchio che si alza, l'otturatore che scorre, lo specchio che scende per dirti che la tua azione di fissare una idea si è compiuta...e quel gesto stupido di guardare il dorso della macchina dopo lo scatto.....su questo dorso non vedi nessuna anteprima, al massimo vedi il quadratino che hai staccato come promemoria dalla scatola della pellicola ed inserito nella tasca per ricordarti su cosa stai scattando..


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il tritaradici nazionale e la sua monella


Postato da: reddriver
Postato in data: 20 Mar 2017 alle 14:20
GIURO....mi stai VERAMENTE facendo paura........ed io che pensavo di conoscere una persona cosi a modo...........eekeekeekeekeekeekeekeek

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RedDriver , lo spirito di un bambino in un vecchio corpo
Sotto i 5.000 giri non c'è amore ma solo "affetto", l'amore vero è quando arrivi in fondo al contagiri
Rossa-Na



Postato da: reddriver
Postato in data: 20 Mar 2017 alle 14:23
In confronto.....quando Franco al mattino sceglie,in base al tempo,freddo,umido o pioggia,il tipo di cartuccia e relativa polvere.....e'un primitivo di Manduria.....anzi di Vetrallahihihihihihihihihihihihihihihihihihi

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RedDriver , lo spirito di un bambino in un vecchio corpo
Sotto i 5.000 giri non c'è amore ma solo "affetto", l'amore vero è quando arrivi in fondo al contagiri
Rossa-Na



Postato da: kecco
Postato in data: 20 Mar 2017 alle 18:38
non so perchè al commento di Franco ho fatto subito due collegamenti: macchina fotografica, fucile e cambio della mx5, movimenti analogici e rumori che scatenano un certo grado di soddisfazione.

Ti leggo sempre con piacere Sergio!

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il mio ego è troppo grande per essere contenuto in una macchina con il tetto.

"Non ho particolari talenti, sono solo appassionatamente curioso


Postato da: Magic80
Postato in data: 20 Mar 2017 alle 20:58
Ah, l'analogico.
Tanto scomodo quanto caldo rispetto al digitale.
Adoro l'analogico ma godo del digitale: per rimanere in campo automobilistico mi piace non avere controlli elettronici ma mi crogiuolo dell'iniezione elettronica!
In campo audio attualmente "stocko" digitale ma ascolto in maggior parte analogico (la magia della radio FM ed a volte anche AM), e per ora sogno un impianto vinile + radio analogica + ampli valvolare!!
In campo motociclistico vorrei comprare un "trabiccolo" completamente analogico, commercializzato da metà anni 50 a metà anni 60, sul quale mio padre mi racconta sempre delle sue avventure di gioventù...

Sergio continua a scrivere, è emozionante leggerti!!


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Magic'180 a.k.a. Marcello

NA 115 '90 "Lady"
*EX* NC 2.0 USA "Magma"
*EX* NBFL 1.8 Sport "Belva"

*Il ragazzo del muretto
*Meno magni pane più magni ciccia


Postato da: tipiaraldici
Postato in data: 20 Mar 2017 alle 22:27
l'analogico non è scomodo, è diverso, uno stile diverso.

la digitale è impulsiva, sei portato a concentrarti sull'inquadratura, tanto al resto ci pensa lei.
la pellicola è riflessiva, devi ragionare, non scatti millemila foto alla scatoletta di tonno che rappresenta il pranzo del giorno per postare sul social...hai un numero limitato di cartucce da sparare....e pensi...e crei...



ps
la foto (non mia) mi serve da spunto per parlare di pellicola, di grana e di sviluppo perchè la malattia analogica non si ferma allo scatto.....il fascino della camera oscura è unico......ed è il prossimo argomento



.....segue....


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Postato da: bse50
Postato in data: 21 Mar 2017 alle 10:30
Per la batteria esiste un adattatore con stabilizzatore di volt interno. Comprane 2, uno mi serve per la OM-1 :)

Approvo la tua scelta, ovviamente. Visto come scatti prova le "Nuove" pellicole ferrania o il panf 50+!



2" f3,5, esposimetro esterno perchè il selenio ha i suoi limiti. Kodak portra 400.

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Non auro sed ferro recuperanda est patria - M. Furius Camillus
[IMG]http://i57.tinypic.com/sdfejn.jpg" height="140" />


Postato da: GoldLion
Postato in data: 21 Mar 2017 alle 10:39
Interessante, direi anche emozionante. ti seguo....

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Lorenzo


Postato da: tipiaraldici
Postato in data: 21 Mar 2017 alle 11:42
la pellicola su cui lavorerò è la KODAK TRI X 400, supporto che esiste dal 1954....

è famosa per la sua adattabilità alle situazioni difficili, ai forti contrasti e risponde molto bene anche a sviluppi "tirati".... consentendo di arrivare ad un numero di iso assai superiore al 400 di targa...

e qui faccio un inciso...

tutto (o quasi) quello che sto raccontando in questa condivisione di pazzia, si può ottenere con una moderna digitale settata completamente in manuale.

non usi lo zoom.... non usi l'autofocus e metti un bel quadrato nero sopra lo schermo posteriore.....

il digitale ha un grande vantaggio...non ha (quasi) limiti fisici... l'analogico limiti ne ha ma ti devi ingegnare a superarli...

l'iso è uno di questi: è l'indicatore della sensibilità del sensore.

nell'analogico il sensore è la pellicola, la luce colpisce la chimica che reagisce.

nel digitale il sensore è elettronico....un piano di fotodiodi che, colpiti dalla luce inviano un segnale elettrico (analogico) che viene convertito in digitale e compone la foto.

la pellicola ha un iso definito che non puoi modificare durante l'utilizzo dell'intero "rollino"...

il digitale può settare l'iso in qualsiasi momento consentendo di adeguare la ripresa alle condizioni di luce....

nel primo caso se sei uscito con una pellicola "standard" a 125 iso e ti trovi davanti la foto del secolo con Magic80 che al lume di candela firma l'accordo di cessione del forum al barchettapassionroma... puoi solo che mangiarti le mani....e...

e pensare che avendo una digitale in mano avresti potuto solo cambiare un settaggio e disporre di una foto perfettamente esposta utilizzabile come ricatto....

con l'analogico devi pensare a come portare a casa un risultato con i mezzi che hai e che puoi modificare solo limitatamente...

minidama non riusciva a capire il perchè non fosse possibile:
1) vedere immediatamente come è venuta la foto
2) decidere al momento di scattare a colori o in b/n

dopo essere stata punita sul secondo punto (in digitale si scatta sempre in RAW per poi decidere se portare lo scatto in bn) se ne è andata sconsolata al racconto che, tornando dalle vacanze, dovevi aspettare almeno una settimana per vedere che magari avevi toppato tutte le foto...... mentre adesso tre decimi di secondo dopo aver scattato (tutte foto cartolina perfette) la foto è già sui social....

ripeto, l'analogico è difficile (non impossibile) ma istruttivo e riflessivo... ed infatti adesso in camera oscura minidama è al mio fianco a respirare sani vapori di acidi di sviluppo e fissaggio....

...segue..

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Postato da: tipiaraldici
Postato in data: 21 Mar 2017 alle 12:08
torno un istante sul discorso iso perchè aiuta a comprendere le potenzialità (a volte inutili) del digitale.

una pellicola con numero ISO doppio di un altro ha sensibilità doppia e, a parità di condizioni, richiede la metà del tempo di esposizione.

Come per i tempi di esposizione e le aperture del diaframma, anche per quanto riguarda gli ISO il passaggio da un numero all'altro si indica in gergo stop: aumentando/diminuendo di uno stop la velocità della pellicola si raddoppia/dimezza la quantità di luce.

con l'analogico personalmente non sono mai andato oltre gli 800 asa.... con il digitale ho moltiplicato quel numero parecchie volte anche se ciò introduce il cosi detto "rumore"....

pensate alla pellicola come una gelatina stesa su di una finestra; per far passare più luce la tirate e la gelatina si "sgrana" un po...

nell'analogico se si tira molto si perde di definizione e l'immagine viene sgranata ed i fotografi smaliziati diranno che è l'effetto "Pepper" (dall'autore della foto sopra) che cercavano... nel digitale l'eccessivo "tiraggio" genera lo stesso effetto che viene chiamato in gergo rumore...

se la pellicola arriva a 3.200 iso una Nikon D4 arriva se non erro a 204.800 iso........

ricordatevi che ad ogni raddoppio (stop) di iso si dimezza la quantità di luce necessaria. Quindi a parità di luce entrata si può utilizzare un tempo più rapido per impressionare pellicola/sensore.

tempo e diaframma....le due componenti da mettere in equilibrio per far arrivare al sensore/pellicola la giusta luce, o quella che riteniamo giusta per ottenere un certo effetto !


...segue...

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Postato da: bse50
Postato in data: 21 Mar 2017 alle 12:29
La fotografia è una questione di variabili.
Scegliendo a casa quale pellicola portarsi dietro se ne toglie una e ci si può concentrare sulle uniche altre 2 "variabili" tecniche: tempo e diaframma.
La composizione non c'entra, anzi c'entra ma assorbe ed è al tempo stesso assorbita da T e A. Quindi non c'entra. Anche se...

Ad ogni modo il digitale ha innegabili vantaggi, tutti rivolti alla facilità di utilizzo. In studio si può controllare direttamente sul pc come sono messe le luci, addio dorsi polaroid.
In strada, in ambito sportivo, a casa si può valutare e correggere in corsa cosa si sta facendo.

L'unico problema è il colore. Il sensore scatta sempre a colori. Può esser Foveon, Bayer, X-trans... sempre a colori scatta. Colori poi convertiti in una scala di grigi composta da 255 miseri gradini.

Ecco, che si fottano quei miseri gradini. Il B\N della pellicola, stampata senza digitalizzarla, ne ha giusto un po' di più. Tanti di più. Un ascensore quanto a progressività. Due foto uguali, stampate rispettivamente in b\n digitale e analogico, avranno sempre qualcosa di diverso. La durezza di un mosaico rispetto alla precisione della china.

Lo stesso dicasi per il colore. Tralasciando giocattoli come Sony e Panasonic produttori come Fujifilm, Canon e Nikon hanno una riproduzione dei colori ottima (Fuji in primis). Il problema è che per ottenere ogni singolo colore devono occupare più pixels. Pointillism che per essere gradevole deve pur sempre esser visto da lontano.
La pellicola non è così, la pellicola è gradevole e genuina. Non c'è interpolazione per ottenere una immagine. C'è solo luce, un pezzo di vetro e una striscia di robaccia chimica.

Detto ciò non cambierei mai il digitale quando scatto per necessità e non per diletto. Col digitale il risultato è certo, con l'analogico no.
Il punto è che io non scatto quasi mai per dover portare a casa un risultato ed i venditori di pellicola, laboratori di sviluppo e stampa e loro prole ringraziano.

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Postato da: tipiaraldici
Postato in data: 21 Mar 2017 alle 12:44
sottolineo un passaggio di Giorgio....

il sensore digitale scatta a colori per poi convertire in una scala di grigi composta da 255 gradini..

il negativo da una risposta lineare....una retta costituita da una infinità di punti, ognuno rappresentante un punto di grigio...

ed il bn non ti distrae.......con inutili colori...


...segue....

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Postato da: B747
Postato in data: 21 Mar 2017 alle 13:58
molto interessante, seguo avidamente...

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Ciao! "B747"


Postato da: tipiaraldici
Postato in data: 21 Mar 2017 alle 14:34
l'ho detto dall'inizio, sono vintage...

mi affascina l'idea di maneggiare oggetti prettamente meccanici, di una raffinatezza insospettata...

la Canon FTB (progetto degli anni 70) ha un otturatore a tendina controllato meccanicamente....vuol dire che, impostando sulla ghiera dei tempi una certa durata dello scatto, al momento della pressione del pulsante un sistema meccanico nell'ordine...

1) posiziona il diaframma alla apertura richiesta
2) alza lo specchio attraverso il quale l'immagine viene riprodotta nel mirino ottico
3) apre la tendina dell'otturatore consentendo alla luce di arrivare sul piano pellicola per il tempo richiesto
4) chiude la tendina
5) abbassa il vetro
6) riporta il diaframma alla posizione di origine

il tutto senza produrre quelle vibrazioni che adesso si chiamano "micromosso" ed il tutto in tempi fino ad 1/1000 che vuol dire un millesimo di secondo......mediante meccanica....

e le macchine fotografiche fanno questo da sempre...ho delle zeiss a soffietto del 1920 che arrivavano a scattare ad 1/250 con la tecnologia meccanica dell'epoca.... e vi assicuro che ancora oggi basta caricare la molla dell'otturatore ed ottenere risultati dopo 100 anni....

dove saranno le nostre digitali tra pochi anni ?

tornando alla zeiss del '20 mi emoziona ogni volta pensare a cosa ha visto quella lente, quali momenti ha immortalato...gioia, dolore emozioni morte e momenti felici e spensierati..tutto passato attraverso due semplici lenti.....ed una lastra con un po di sali argentati sopra

una lastra..sali che diventano scuri se ricevono la luce.....

scuri se ricevono la luce quindi chiari se non la ricevono....il contrario della realtà....

il positivo ed il negativo due contrari...

nel mio caso amo il negativo però..

....segue (purtroppo per voi)...

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Postato da: tipiaraldici
Postato in data: 21 Mar 2017 alle 15:32
le zeiss degli anni 20 a ben pensare avevano un altra cosa in comune con la macchina che ho ricominciato ad usare....vi ricordate il problema della batteria non più in produzione ?

il problema lo ho risolto ma senza batteria la Canon FTB non riesce ad indicare nel mirino la quantità di luce letta dall'esposimetro....

ma nel 1920 le macchine non avevano esposimetro ed anche senza io ho scattato.......

perchè tanti anni fa qualcuno mi aveva insegnato la regola del 16...

"In un giorno di sole brillante, da primavera all’autunno, da metà mattino a metà pomeriggio, l’esposizione corretta per qualunque soggetto è f/16 con un tempo uguale al reciproco del numero ISO della pellicola"....

quindi elimino di colpo tutte le variabili.....ho una pellicola iso 400.... metto il diaframma su 16 ed il tempo sulla misura più vicina all'inverso dell'ISO cioè 1/400 e quindi un cinquecentesimo di secondo... la differenza è talmente minima che nessuno se ne accorge....

Analizziamo la Regola ed il suo utilizzo (che vale anche per il digitale)

“L’esposizione corretta per qualunque soggetto”

La luce che conta è quella che cade sul soggetto e il soggetto, che sia chiaro o scuro, non importa.
La regola considera la luce che cade sul soggetto, e non quella che il soggetto eventualmente riflette. Quindi si parla di esposizione per luce incidente e non di esposizione per luce riflessa.

L’esposizione incidente da sempre un valore medio della scena adatto a riprodurre tutti i toni come sono dal vero: un bianco produrrà molta esposizione sulla pellicola (annerimento), un nero poca.
Perciò la fotografia così esposta interpreta alla lettera la realtà della scena.
La Regola del 16 non incorre negli errori degli esposimetri interni, tipici delle fotocamere che leggono in modo riflesso e tendono per loro natura a sottoesporre il bianco e a sovraesporre il nero.

“Da primavera all’autunno, da metà mattina a metà pomeriggio”

Analizzando sempre la Regola del 16, si legge che parla di orari del giorno e di stagioni.
La quantità di luce che cade su un soggetto è dipendente dalla fonte di luce primaria che è il sole, e da quella secondaria che è il cielo.
Dall’estate all’inverno la distanza del sole dalla Terra varia, perciò la regola si basa sulle condizioni di luce fra la primavera e l’autunno.
In inverno dovremo aprire uno stop in più per compensare la minor pressione di luce dovuta alla maggior distanza del sole dalla Terra. Lo stesso vale per riprese vicine all’alba o al tramonto. La regola da indicazioni anche per queste compensazioni.

“l’esposizione corretta per qualunque soggetto è f/16 con un tempo uguale al reciproco del numero ISO della pellicola “

vi ricordate le due variabili ? tempo e diaframma ? risolto (o quasi) il diaframma a 22 ed il tempo fisso al reciproco dell'ISO...

Sulla macchina va impostato il tempo di otturazione reciproco del numero ISO della pellicola che si sta usando (o del sensore). Il reciproco, in matematica, significa l’inverso. Se si sta usando una pellicola da 125 ISO, si metterà 1/125 sull’otturatore.

Con 400 ISO si intende di usare il tempo più vicino di 1/500sec; con 100 ISO si intende usare il tempo di 1/125sec; con 50 ISO si intende usare il tempo di 1/60sec (anche se è sempre bene sovraesporre pellicole lente come questa, in questo caso come se fosse una da 32 ISO).

Usa sempre il tempo più vicino a quello della tua pellicola. La differenza sarà trascurabile finché lavori con pellicole negative. Invece, con pellicole diapositive sarà meglio essere più precisi, e compensare per i tempi troppo veloci con un piccolo aumento nell’apertura del diaframma, come di un terzo di stop, ogni volta che fai l’esposizione.

A questo punto abbiamo capito come funzionavano le macchinette kodak usa e getta....non avevano variabili, dovevi solo costruire tu la corretta luce per farle funzionare...

Ma noi non abbiamo una scatoletta (anche se una sofisticata macchina altro non è che una scatola con un buco, il diaframma, ed un tappo che togliamo per il tempo che vogliamo, l'otturatore) e vogliamo agire, fare...abbiamo speso millemila euri per avere tutti i comandi e 'sto tipi non ci vuole far usare neanche il diaframma.....

invece no, il tempo lo fissiamo in base agli iso ma possiamo variare il diaframma ricordando quel passaggio in cui dicevamo che ogni "stop" raddoppia o dimezza la luce che entra nella macchina...quindi un numero alto di diaframma chiuderà l'obiettivo richiedendo tempi lunghi per impressionare il sensore/pellicola mentre un numero basso di diaframma aprirà molto l'obiettivo e la pellicola dovrà restare esposta per pochissimo tempo..

....continua...

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il tritaradici nazionale e la sua monella


Postato da: tipiaraldici
Postato in data: 21 Mar 2017 alle 15:48
ma se il tempo è fisso perchè lo ho parametrato all'ISO.....cosa succede se muovo il diaframma nella regola del 16 ?

Il diaframma è la regolazione da cambiare a seconda della condizione di luce sulla scena del soggetto e la condizione di luce è indicata ancora dalla Regola.

Si noti innanzitutto che la Regola si rifà a f16 perché, come da definizione, è raro che in natura ci siano situazioni più luminose di quelle descritte. Solo una spiaggia di sabbia bianca o un campo innevato possono dare condizioni più luminose per via della maggior quantità di luce riflessa dal bianco. In quel caso agiremo con un diaframma più chiuso, parleremo di f22.

Invece, nelle condizioni di luce massima della Regola, cioè sotto il sole del mezzogiorno, in un giorno di cielo pulito (blu), un soggetto normale (campo, strada, città, panorama generico) il soggetto riflette una quantità di luce che è la massima in tutte le parti del globo.

Oltre f22 non si va mai, a meno che la luce prodotta non sia artificialmente prodotta dall’uomo, come può fare un potentissimo flash da studio usato a distanza molto ravvicinata. In quel caso ci sono altre regole per controllare l’esposizione, come la Regola del Quadrato della Distanza (ma questa è un’altra storia e state già cancellando la vostra iscrizione dal forum).

Se il sole non è “brillante” ma appena “velato” da un po di umidità nell’aria, la luce che arriva sul soggetto è minore del primo caso. Se c’è nuvolosità leggera o se tutto il cielo è coperto di nuvole, c’è ancora meno luce che cade sul soggetto. E così via. In base al punto di partenza della Regola del 16, è possibile definire una tabella che comprenda tutte le condizioni di luce, come segue.

f/22 Soggetti con sole brillante su sabbia chiara o neve. Cielo blu.

f/16 Soggetti con sole brillante (regola del 16). Ombre nere e cielo blu. Ombre del soggetto nere.

f/11 Soggetti sotto il sole con cielo velato (azzurro chiaro). Ombre del soggetto grigio scuro.

f/8 Soggetti con cielo poco nuvoloso. Ombre del soggetto grigio chiaro o condizione di luce/ombra a macchie.

f/5.6 Soggetti sotto cielo poco nuvoloso o in “ombra aperta”. Da qui in avanti, assenza di ombra.

f/4 Soggetti sotto cielo nuvoloso o in “ombra chiusa”. Strade cittadine. Alba e tramonto.

f/2,8 Soggetti sotto cielo molto nuvoloso. Strade molto strette con palazzi alti. Boschi e giardini radi. Paesaggi e profili di città subito dopo il tramonto.

f/2 Boschi e giardini. Paesaggi e profili di città 10 minuti dopo il tramonto. Neon,Soggetti illuminati da spot (1000W a 2m).

f/1,4 Boschi e giardini fitti. Las Vegas o Times Square di notte. Vetrine dei negozi. Fuochi, falò, edifici in fiamme. Spettacoli di notte (sul ghiaccio, calcio, basketball, football,baseball, ecc…). Soggetti illuminati da spot (500W a 2m).

f/1 Interni di case di notte molto luminosi. Strade notturne molto illuminate. Sport al chiuso (calcio amatoriale, basketball, volleyball, piscine, ecc…). Palcoscenici e circo. Sotto la volta della foresta pluviale.

sempre senza variare il tempo di scatto, cioè di apertura dell'otturatore...il tempo che daremo alla luce per entrare e scurire i sali.....

tanta luce scurisce......siamo in negativo...siamo all'inverso della realtà...


....segue (forse)...

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il tritaradici nazionale e la sua monella


Postato da: tipiaraldici
Postato in data: 21 Mar 2017 alle 15:50
Sembra difficile, come tutte le cose che non si conoscono. Ma se vogliamo avere il totale controllo della qualità della luce che disegna la scena che state fotografando, dobbiamo interessarci e conoscere la Regola del 16.
Dobbiamo guardarci intorno, vedere se il soggetto è sotto il sole o se è in ombra. Se è in ombra, la sorgente di luce è il cielo. Un cielo blu fa meno luce di un cielo azzurrino velato di umidità atmosferica.

Vedete perchè parlo di fotografia riflessiva ?

Dopo aver controllato l’illuminazione, riportiamo la giusta apertura sull’obiettivo. Il tempo è quello della pellicola, ed era già stato impostato al momento di caricare la macchina con il rullino. Inquadrare, mettere a fuoco, scattare la foto. Fine. L’operazione di fare una fotografia non è mai stata così semplice e pura.

Capire qual’è la fonte di illuminazione è tutto. Da questa consapevolezza nasce la bella estetica, non solo la corretta esposizione. Guardiamo le ombre del soggetto. Sono un ottimo sistema per capire il tipo di luce: ombre nere e piene sono prodotte dal sole a f/16; ombre grigio scure sono da f11; ombre grigie o leggere sono da f/8; senz’ombra il soggetto è da f/5,6 o meno.

E’ ovvio che anche un esposimetro è in grado di darci una esposizione più o meno corretta nella maggior parte di queste situazioni.
Ma un esposimetro non può rendersi conto se la luce della scena è dura perché il cielo è blu oppure se è piatta perché il cielo è nuvoloso. Noi si!

Analizzando la qualità della luce, costretti a farlo dalla Regola del 16, dovremo per forza porci delle domande:

- l’esposizione è corretta, ma la foto verrà bella?
- La luce in questa data scena è piacevole?
- Le ombre saranno leggibili?
- la fotografia risulterà piena e tridimensionale o piatta e smorta per mancanza di ombre?

Scattando una foto, con qualsiasi sistema dobbiamo porci queste domande estetiche.

Con l’esposimetro, tutto questo passa in secondo piano.

Eppure una bella foto non è solo questione di una corretta esposizione.

Ci vuole anche una bella luce, che ne disegni la tridimensionalità e crei anche patos.

La Regola del 16 è il primo passo per chi vuol diventare padrone dell’illuminazione in fotografia.

....segue.......e mi dispiace per Voi

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il tritaradici nazionale e la sua monella


Postato da: paolo
Postato in data: 21 Mar 2017 alle 21:25
perverso non è lo scatto...sei tu! questo è un forum non un centro d'ascolto!

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ex nc 2.0 fire 2007, brilliant black "Giubilante"; ex nbfl 1.8 2001 supreme blue "movimentoterra"
Non c'è tempo per guidare brutte auto!



Postato da: tipiaraldici
Postato in data: 21 Mar 2017 alle 22:28
paolo hai un iso virgoladecimale

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il tritaradici nazionale e la sua monella


Postato da: tipiaraldici
Postato in data: 21 Mar 2017 alle 23:26
Postato originariamente da bse50

 
Per la batteria esiste un adattatore con stabilizzatore di volt interno. Comprane 2, uno mi serve per la OM-1 :)
 


ok ricerca attivata, per adesso trovato in trumpland a 25$+24$ di shipping....
in giappo 33 euri spedita.
ti assicuro che nel frattempo la 675 fa egregiamente il suo dovere, per centrarla perfettamente (è più piccola) ho trovato un adattatore tornito dal metallo a circa 20 euro...

un o-ring da pochi centesimi sta svolgendo splendidamente il suo compito



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il tritaradici nazionale e la sua monella


Postato da: bse50
Postato in data: 21 Mar 2017 alle 23:45
Postato originariamente da tipiaraldici




Postato originariamente da bse50

 Per la batteria esiste un adattatore con stabilizzatore di volt interno. Comprane 2, uno mi serve per la OM-1 :)

 ok ricerca attivata, per adesso trovato in trumpland a 25$+24$ di shipping....in giappo 33 euri spedita.ti assicuro che nel frattempo la 675 fa egregiamente il suo dovere, per centrarla perfettamente (è più piccola) ho trovato un adattatore tornito dal metallo a circa 20 euro...un o-ring da pochi centesimi sta svolgendo splendidamente il suo compito







Io ho usato un pezzo di carta sulla OM1... L'adattatore è l'mr-9 ed in effetti al momento si trova solo in america :(

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Non auro sed ferro recuperanda est patria - M. Furius Camillus
[IMG]http://i57.tinypic.com/sdfejn.jpg" height="140" />


Postato da: GoldLion
Postato in data: 22 Mar 2017 alle 12:03
incredibile... queste cose non te le spiega nemmeno un fotografo di professione.. non ne capisco molto ma da quel che ho letto siete dei professori del settore. grazie per le conoscenze trasmesse

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Lorenzo


Postato da: tipiaraldici
Postato in data: 22 Mar 2017 alle 12:11
per quanto mi riguarda assolutamente no Lorenzo;

io sono solo un curioso che cerca (e sottolineo cerca) di capire come funzionano le cose in tutti i settori dove ficco il naso.

parlando della generazione "millenial" io dico che usano il computer esattamente come io (dovrei) usare il martello....ovvero senza pensare ogni volta che sto usando una leva che moltiplica il peso della testa per la lunghezza dell'impugnatura esercitando una forza sulla testa del chiodo pari a......i millenial accendono il computer e lo usano punto.

ecco, io ancora mi chiedo come funziona il martello e non perdo una puntata di "com'è fatto !!".....



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il tritaradici nazionale e la sua monella


Postato da: bse50
Postato in data: 22 Mar 2017 alle 12:23
Ai cd. millennial non insegnano a usare il cervello, è troppo scomodo per il pensiero unico™.

La fotografia vecchio stile, la guida, gli sport veri insegnano sempre invece. Indipendentemente dal proprio livello.

Insegnano a far le cose bene la prima volta perchè non si ha una seconda opportunità. Al giorno d'oggi invece viviamo di seconde chances, premi di partecipazione e fotografie così

osannate sui social media come fossero "belle" o "tecniche".

In effetti i valori di oggi fanno abbastanza schifo.

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Non auro sed ferro recuperanda est patria - M. Furius Camillus
[IMG]http://i57.tinypic.com/sdfejn.jpg" height="140" />


Postato da: MaxDiablo67
Postato in data: 22 Mar 2017 alle 13:46
Grazie TiPi, ci hai regalato un corso base di fotografia, ma non solo.... ci hai regalato le emozioni della fotografia.
E' stato un piacere, anche per chi come il sottoscritto continua a usare analogico e DIA, rileggere antiche cose come quando leggevo "Gli Antichi Testi".
Penso che dovremmo avere il coraggio di tramandare queste esperienze ai nostri figli.

Per inciso, quando mi è tornato il piatto (no senza cibo....) revisionato e ho cominciato ad aprire un album, mettere il vinile su, poggiare la puntina... sentirsi dire dal figliolo della mia compagna (16 anni) quando non ci sarai più vorrei in testamento questo coso qui.... E' stata un'emozione impareggiabile. Avrei voluto morire.... Ma anche no...hihihihihihihihihi


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NCFL 1.8 20th Anniversary, rossa

...CONSUMA COME UN FERRARI E CAMMINA COME UNA PANDA...


Postato da: theblindbard
Postato in data: 22 Mar 2017 alle 14:51
Tutto questo si racchiude in una sola parola, Romantico.
E l'analogico è questo e non solo. Mi sono sempre sentito fuori dal mio tempo per questo, e qui molti di voi mi capiranno.
A me interessa capire come funziona una cosa, non cerco quasi mai vie facili per farlo e questo in parte spiega una delle mie pazzie, prendere una Reflex a pellicola nel 2015......

Quando tutto il mondo va in altra direzione. Per rispondere a Tipi, dove saranno gli oggetti moderni tra 10/20/30 anni?; NEL CESSO!
Il Vinile tornerà il Re dell'ascolto, i cambi manuali saranno gli unici ad essere considerati, la pellicola tornerà ad essere la prima scelta e noi tutti torneremo al lato Romantico della vita! Quando anche andando ad un concerto ci si viveva un momento e non si guardava uno spettacolo di due ore e passa, dallo schermo di un cellulare.

E forse torneremo ad essere più felici.


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l'importante è partecipare........ forse.....!


Postato da: tipiaraldici
Postato in data: 22 Mar 2017 alle 15:17
Max nessuna pretesa ed ambizione di scrivere un corso, solo la voglia di condividere (gruppo di ascolto) quelle sensazioni che tu e Riccardo avete ben identificato....

la fotografia analogica è rimasta praticamente invariata dalla sua invenzione ad oggi ed è non solo attuale ma, come faceva notare Giorgio nel suo intervento, in alcuni casi permette risultati ancora inarrivabili con il digitale.

scusate per la lunghezza dei post.....ma sono argomenti tecnici che ricorrono continuamente nella fotografia.... capire il rapporto tra tempo e diaframma ci serve nella fase dello scatto ma, nello stesso modo, ci servirà quando andremo in camera oscura a stampare i nostri lavori....perchè piano piano ci andremo...

adesso torniamo in argomento luce e vi spiego perchè è così importante...

il significato etimologico della parola fotografia è molto semplice... è un termine composto da due parole greche, foto (phos) e grafia (graphis). Letteralmente quindi fotografia significa scrivere (grafia) con la luce (foto).

e per i romantici come tutti noi...questo è il massimo !



.....segue (purtroppo per Paolo)....

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il tritaradici nazionale e la sua monella


Postato da: paolo
Postato in data: 22 Mar 2017 alle 21:41
.....segue (purtroppo per Paolo)....

mi avrai sulla coscienza! per sopportare questa telenovela nostagica sul com'è fatto sto dando fondo al vino in casa...dopo ti mando una foto (selfie per i millennial)! Che sant'ISO m'assista!


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ex nc 2.0 fire 2007, brilliant black "Giubilante"; ex nbfl 1.8 2001 supreme blue "movimentoterra"
Non c'è tempo per guidare brutte auto!



Postato da: GoldLion
Postato in data: 24 Mar 2017 alle 10:08
tutti noi romantici seguiamo con piacere...

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Lorenzo


Postato da: tipiaraldici
Postato in data: 18 Apr 2017 alle 15:46
riecchime.....

non sono sparito e non mi sono neanche dissolto negli acidi anzi.....

il gioco va avanti !

dal lato hardware ho messo le mani su due pezzetti niente male, un 135 3.5 pagato la folle cifra di mezzo pieno di monella ed uno zoom 70-210 4 pagato un po meno di un pieno....

il secondo è stata anche l'occasione di conoscere un altro pazzo che, costretto dalla moglie a vendere e non solo a comperare...ha fatto dell'acquisto restauro e vendita di materiale analogico un vero e proprio business.

e siccome l'appetito vien mangiando e minidama ha fame... proprio oggi ho preso al prezzo di una toyo e 1/2 un corpo macchina per lei, una Canon A1 così gioca.

Questa macchina (che non ha problemi di reperibilità della batteria !!) è stata la prima Canon a montare un po di elettronica (texas instrument) nel 1978. Può essere utilizzata in:
- completamente manuale
- priorità tempi
- priorità diaframmi
- completamente automatica
nulla di quello che un telefono da 30 euro oggi non sia in grado di fare anzi, il telefono avrà anche l'autofocus e millemila altre funzioni ma, quando uscì la A1 era il top del top riservato a pochi pro-user mentre ai pro era dedicata la F1.

Ma nel frattempo la camera oscura è stata riaccesa ed abbiamo sviluppato la prima pellicola.

Erano anni....lustri....decenni....va beh da prima del mondiale vinto da Bearzot che non lo facevo e la preparazione è stata preceduta da simulazioni dapprima ad occhi aperti, poi ad occhi chiusi e poi al buio.

la prima fase dello sviluppo è prettamente manuale ma deve avvenire totalmente al buio. totalmente vuol dire che anche il led di un caricabatterie può inficiare tutto il processo.

occorre trovare una stanza con infissi a totale tenuta di luce. la scelta è caduta nel bagno di minidama che, oltre ad essere senza finestre è contenuto nella sua camera e quindi è "blindabile" facilmente.

nel buio occorre "stappare" il "rollino" ed estrarre il negativo per inserirlo in una spirale, separarlo dal rocchetto su cui era avvolto ed inserire la spirale nella cosidettà tank che è a tenuta di luce.

facile no ?

ecco al buio non lo è.... basta non trovare le forbici o far cadere una spirale per terra e scatta il panico. poi le spirali sono fatte apposta per testare i nervi e la pazienza dello sventurato che provi a convincere 150cm di celluloide ad essere avvolto dalle spire spiroidali.....

per questo, sacrificando una pellicola, ho simulato la manovra fino ad essere pronto a.....non riuscire ad infilare la pellicola nella spirale perchè (lo ho scoperto durante un innaturale innalzamento della sudorazione) avevo preso la spirale al contrario...

dopo qualche minuto però siamo riemersi dalla sauna con la preziosa pellicola correttamente inserita nella tank e pronta per essere sviluppata.....

....segue sempre purtroppo per voi



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il tritaradici nazionale e la sua monella


Postato da: tipiaraldici
Postato in data: 18 Apr 2017 alle 15:54
nel frattempo però aveva fatto la comparsa in casa uno strano scatolone.....

sulla baia ho infatti trovato un ingranditore completo ed in ottime condizioni ad un prezzo veramente irrisorio... e non potevo lasciarlo li inattivo...

l'ingranditore servirà a trasferire le immagini dal negativo alla carta fotografica mediante..... luce che passa attraverso il negativo ed un obiettivo per giungere sulla carta....

un attimo....

per fotografare io:
1) prendo un soggetto
2) lo metto in luce
3) faccio passare la luce in un obiettivo
4) con tempo e diaframma acquisisco la giusta quantità di luce
5) la luce "impressiona" una gelatina posta su cellulosa

e per stampare
1) prendo la cellulosa che dopo lo sviluppo è "negativa"
2) la metto in luce
3) faccio passare la luce in un obiettivo
4) con tempo e diaframma acquisisco la giusta quantità di luce
5) la luce "impressiona" una sostanza posta su cellulosa.......rendendo una immagine positiva

ops.... ma è come se facessi una foto !!!!!!


nel primo caso la luce è fornita dalla natura o da un flash mentre nel secondo caso la luce diffusa o condensata (a secondo del modello di ingranditore) viene prodotta da una lampadina....

e qui torniamo al problema della batteria della FTB ricordate ? non le producono più perchè contenevano mercurio...

e gli ingranditori, concepiti nel 1800 e perfezionati nello scorso secolo secondo voi con che cosa funzionavano ? con i led ????

assolutamente no... lampadine ad incandescenza da 220 volts, attacco Edison 27 da 75 watt con finitura opalina !!!

allora, se qualcuno di voi ne ha ancora in casa e se ne vuole disfare, sarò ben lieto di fargli questo favore perchè sono chiaramente fuori produzione !!!

ne ho già trovate un paio che mi serviranno per provare la differenza con le nuove led. i problemi sono 2:
1) l'incandescenza si accende subito e dovendo il tempo di accensione simulare il tempo di scatto nella foto, tempi di accensione ritardati è fondamentale avere da subito la fonte luminosa piena e costante.
2) l'incandescenza filtrata dal vetro opalino ha un grado K di temperatura del colore diversa dalle altre fonti.

la lampada di un ingranditore viene accesa e spenta ad intervalli brevissimi cosa che ne favorisce la bruciatura e l'interruzione del filamento.

quindi dovrò giocare un bel po per trovare come sostituire una semplice lampadina.

.....segue (e siamo solo all'inizio)

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il tritaradici nazionale e la sua monella


Postato da: tipiaraldici
Postato in data: 18 Apr 2017 alle 23:54
intanto ecco i primi risultati...


 

l'effetto granuloso e contrastato è voluto e caratteristico della pellicola usata




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il tritaradici nazionale e la sua monella


Postato da: tipiaraldici
Postato in data: 26 Apr 2017 alle 21:33
oggi ho trovato in un mercatino in germania una confezione di 10 lampade osram a incandescanza....opaline...attacco e27....220v 75w !!!!

portata via a 20 euro.

per un po sto a posto

intanto ieri ....




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il tritaradici nazionale e la sua monella


Postato da: reddriver
Postato in data: 27 Apr 2017 alle 11:20
Complimenti molto belle.....magari strane da vedere con gli occhi di oggi,ma belle,anche se,o forse,grazie al b/n emanano un calore strano,sembrano come detto calde,umane, non perfette ma naturali......umaneocchiolino

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RedDriver , lo spirito di un bambino in un vecchio corpo
Sotto i 5.000 giri non c'è amore ma solo "affetto", l'amore vero è quando arrivi in fondo al contagiri
Rossa-Na



Postato da: paolo
Postato in data: 27 Apr 2017 alle 16:22
titoli delle foto:
1) tondi marini
2)i ciclisti maledetti

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ex nc 2.0 fire 2007, brilliant black "Giubilante"; ex nbfl 1.8 2001 supreme blue "movimentoterra"
Non c'è tempo per guidare brutte auto!



Postato da: bse50
Postato in data: 02 Giu 2017 alle 13:34


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Non auro sed ferro recuperanda est patria - M. Furius Camillus
[IMG]http://i57.tinypic.com/sdfejn.jpg" height="140" />


Postato da: gianko1957
Postato in data: 02 Giu 2017 alle 19:08
Questo post è come un tuffo carpiato alla'indietro... Io tanto tempo fa mi dilettavo con una zenit TTL (un vero ferro di prima) abbinato un 135 economico...ma che gusto scattare con quel rassicurante sclac che ti faceva sentire vivo....ho fatto foto bellissime anche al gelo...cercando la migliore esposizione e tanto culo...poi visto che siamo nostalgici anche del mitico vinile al prossimo gran galà dell'alta fedeltà a Roma andiamo e di faccio conoscere Giulio Cesare Ricci (FONE')il mago del vinile....vi arraperete...un abbraccio

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non è mai troppo tardi



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