MX5 Passion Roma: Cinerecensione
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Er Sola tipo Gatta

Quota andreone82 Rispondibullet Topic: Cinerecensione
    Postato: 19 Gen 2015 alle 15:23

Topic riguardante le recensioni dei film appena usciti
Per favore non raccontate il film ma solo quello che pensate e non diteci il finale
Inizio io

American sniper:
Film di guerra ambientato in Afganistan con un bravissimo bradley Cooper ultra pompato......si fa fatica a riconoscerlo dopo aver visto una notte da leoni, comunque molto bello ma molto cruento, ci sono scene molto forti da scatenare bei groppi alla gola!

Un film che fa vedere realmente l'ambiente ostile della guerra, a tratti a qualche americanata ma si può perdonare....

Film non adatto alle neo mamme.....per via di alcune scene.....isa è rimasta sconvolta!

Buona visione...


ehi fù Miata special edition AIRFIELD numero 01/01



Padrino di battesimo il TIPIARALDICI

I LOVVAVO LA ND ORA LA SLINGUAZZO
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Dangerfield
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Quota Dangerfield Rispondibullet Postato: 19 Gen 2015 alle 20:48

Segnalo prima di tutto il grande ritorno nelle sale di "Barry Lyndon" (in verità è in programmazione in una sola sala), ennesimo capolavoro di Stanley Kubrick.

Come recensione riporto quella de "Lo Hobbit - La battaglia delle cinque armate" e "Big Hero6".

Vi chiederei la cortesia di non chiedermi il perché sono andato a vedere questi due film... avrei preferito camminare in ginocchio sui ceci ma non era opzionabile.



Il primo è il solito epic videogame con dentro gli attori. Rimane un film per i cultori dei nomi storpiati e di epoche e territori improbabili.
Spade, effetti speciali, Nietzsche e i soliti orchi che soccombono nonostante siano decisamente più forti.

Sconsiglio vivamente di vederlo, perché sono convinto che chi conosce i centri commerciali sotto le feste di natale, ha vissuto battaglie ben più leggendarie.







Il secondo è decisamente per bambini... ovvio.. ma questo forse lo è di più.

C'è una totale assenza di battute e situazioni con un taglio più adulto, cosa che ha regalato grande popolarità ad animazioni come "Shrek". In parole povere i dialoghi e la storia non brillano per originalità e la sala era per lo più concentrata nelle gag di una bambola gonfiabile molto goffa e dalle graziose movenze.
A brillare invece sono le immagini che, nonostante abbiano i soliti personaggi ben "arrotondati", risultano spesso spettacolari e con una definizione che mostra un deciso passo in avanti rispetto allo standard dei titoli precedenti. In particolar modo l'utilizzo dei colori è più libero e meno ancorato ai bordi ben definiti della cultura 3D e le immagini della città in volo restituiscono un effetto praticamente realistico... davvero impressionante.

Visione consigliata in presenza di un bambino.

Modificato da Dangerfield - 19 Gen 2015 alle 20:53



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Quota Dangerfield Rispondibullet Postato: 15 Feb 2015 alle 16:26

Nessuno è andato più al cinema?.... ci sono dei film interessantissimi....

..intanto vi lascio una perla del maestro Castellari... GENIO!




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Quota Dangerfield Rispondibullet Postato: 16 Feb 2015 alle 00:44

Torno adesso dalla visione di "Birdman"...

LINK



AVVISO AGLI AMANTI DEL CINEMA : ANDATE A VEDERE BIRDMAN

Era nell'aria... ormai troppe persone di cui mi fido, insistevano sul fatto di andare a vedere questo film e dopo le promesse mancate di chiunque di andare a vedere il più modesto "Italiano medio", ho preso coraggio, un complice e sono andato.

Niente prologo ma subito una full-immersion nella stiva di una nave-teatro, proiezione dell'epilogo di una star di hollywood che salpa per il suo viaggio più complicato... ritrovare ciò che rimane di se stesso.

Il film è un piano sequenza mostruoso che si snoda nelle viscere di un teatro di Broadway. L'effetto è a dir poco claustrofobico ed ogni porta che si apre verso l'esterno, è la fine di un apnea, se non un "ritornar a veder le stelle" da girone dantesco.
Ma non sono sole le porte a rappresentare un "confine". Ogni persona ed elemento in gioco, interpretano ruoli in maniera apparentemente anarchica, tanto da diventare dei veri e propri mondi paralleli, che risucchiano il protagonista nel disegno di un destino grottesco che non sembra voglia avere una conclusione. Il risultato è un continuo risveglio in incubi che si concretizzano senza pietà, a cui il protagonista mette una toppa e passa attraverso come un fantasma. L'obiettivo sembra sempre a portata di mano, imminente e Riggan lo sente più di qualsiasi altra cosa ma non riesce ancora a darne un volto... o semplicemente una maschera.

Oltre ad una regia d'antologia ed una splendida fotografia, vale la pena sottolineare un'interpretazione corale del cast difficilmente ripetibile. Sicuramente il riscatto di un'intera vita professionale di Keaton.

Un film magnifico che da un nuovo taglio al cinema d'autore. A memoria un evento del genere può essere paragonato all'uscita nel 2003 di Dogville.

CAPOLAVORO



    

Modificato da Dangerfield - 16 Feb 2015 alle 00:51



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Quota Dangerfield Rispondibullet Postato: 11 Dic 2015 alle 18:25



"A pesca con Thor..."


Visto qualche giorno fa in compagnia di Kecco ed Annalisa.

Armati di buone intenzioni e di popcorn e caramelle gommose, approdiamo nella sala per partire per questo grande viaggio in mare.

I popcorn finiscono misteriosamente durante la pubblicità.


Colpito dal trailer, avevo deciso di vedere il film nonostante fossi abbastanza prevenuto. Ron Howard non mi è mai piaciuto.... non mi piaceva come Ricky e non mi piace come regista. Ho sempre criticato il suo modo di confenzionare il cinema come una ricetta fatta di ingredienti pesati a puntino, tempi rispettati al minuto, proprio come l'esecuzione di una di una torta di un libro di Suor Germana. E' un figlio di Hollywood... prendere o lasciare.

Ovviamente voi direte "...si però ha fatto dei bellissimi film... per esempio "A Beautiful Mind" è suo... " ...ok ... magari ricordate anche il suo meno recente è più significativo "Cocoon" od anche il più modesto "Splash - Una sirena a Manhattan"

Un certo cinema hollywodiano sembra voler dare un segnale di ridimensionamento ed anche un nuovo taglio stilistico, più curato sia negli involucri che nei contenuti.
L'idea di andare a vedere "Moby Dick" al cinema era allettante. Del capitolo cinematografico del 2010 non ne ero nemmeno a conoscenza e i miei ricordi affondavano sul film del '56, con Gregory Peck nei panni un indemoniato Achab.
Le immagini del trailer promettevano una fotografia imponente e così ho deciso di dare una chance a Ricky.


Il film non parla di "Moby Dick" ma di come è stato scritto da Melville ed esattamente l'intervista fatta ad uno dei sopravvissuti dell'equipaggio della Essex.

L'ambientazione e ben curata nei particolari... a volte anche troppo. Se c'è una cosa che non mi spiego è come puntualmente in un film in costume, questi attori vengano corredati da vestiti tagliati a laser e con pieghe dalla precisione millimetrica ...qualità e fattura più vicina ad un età spaziale come quella di "Star Wars" che quella dell'800...
Il risultato è una scenografia che ricorda tanto "Monkey Island" e per chi conoscesse il mitico videogioco pixellato, troverà una mostruosa somiglianza tra i protagonisti.


Protagonista è Chris Hemsworth, ovvero il buon Thor che dopo aver guidato una McLaren, si conferma attore feticcio di Howard.
La scelta è fin troppo scontata... aggredire una fetta di mercato (quello femminile) difficilmente avvezza al popcorn movie. La sua prova è abbastanza convincente ma di certo non brilla come qualcosa di memorabile. Di certo vediamo un linguaggio accuratamente machista, fatto di pose plastiche e pelviche, per la gioia del gentil sesso.

La storia inizia con piccoli cliché sopportabili e grazie a dio si lascia in fretta la terraferma.

Come sperato la fotografia è decisamente imponente. Il mare viene percepito come un vero deserto d'acqua e non come una bacinella con le paperelle. Colori e luci hanno sapori onirici alternate da inquadrature più realistiche.

Come in quasi tutti i film di Howard il fattore sorpresa è una componente immancabile... ma qui qual'é?
Fortunatamente in questo caso non è nessun colpo di scena. La balena infatti si presenta senza troppa scuola di suspance e non è certo la vera antagonista del film per quanto si faccia paladina della natura incontrastata e incontrastabile.

Il vero antagonista del film, è un mostruoso naufragio destinato a far vivere nel fisico e nella psiche dell'equipaggio, un incubo dell'epoca e della maestranza del mare.
Questa parte è stata decisamente enfatizzata tanto da rendere la componente fantasy e d'azione, di contorno allo svolgimento dell'intero film. Anche la componente epica, lascia posto ad una più realistica ricostruzione storica dei fatti "accaduti".

Consiglio di vedere questo film al cinema, sopratutto perché non avrà una dimensione televisiva comprensibile. Rimane comunque un buon popcorn movie con l'ambizione di essere ricordato per qualcosa in più.
Sicuramente uno dei migliori film di Howard.


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Quota Dangerfield Rispondibullet Postato: 03 Gen 2016 alle 03:59



"C'era 7 volte..."

Ebbene si, sono riuscito finalmente ad andare a vedere l'episodio numero 7 della saga... 7 come i milioni di euro di incasso di Zalone al suo debutto.

La scelta del cinema è stata ben precisa... sala ISense all'UCI cinema del parco Leonardo. Fila mostruosa per l'acquisto dei biglietti ma posti disponibili e centrali. L'orda migratoria puntava molto probabilmente alla commedia italiana del momento.

Facciamo subito un passo indietro...



...lui non è d'accordo... è decisamente contrariato e mostra tutto il suo disappunto al trooper.

Da qualche giorno infatti il regista ha stroncato il nuovo lavoro targato Disney e firmato J.J. Abrams. Accuse e subito dopo, come da rituale, ripensamenti e scuse.

Lo scontro in verità non è solo generazionale ma epocale... all'angolo rosso abbiamo il figlio di Modesto (California) "George-vivodirendita-Lucas" (...praticamente alla regia di solo altri 2 film degni di nota oltre la saga delle stelle), all'angolo blu invece il precoce e prolifico rampollo J.J.-facciotuttoio-Abrams (figlio d'arte e re indiscusso della TV via cavo).

In verità in questi casi sarebbe giusto non parlare di "regia" ma di "produzione", non solo perché i due titani a confronto sono dei produttori ma soprattutto per il modo in cui interpretano l'intrattenimento che passa attraverso la cinepresa... ovvero come un "PRODOTTO".

Prodotto che fondamentalmente va venduto nel migliore dei modi e che implica una regia ancora più distante dal "campo" in cui si girano le scene. In questo sia Lucas che Abrams sono di sicuro dei grandi maestri.   
Una vera è propria scienza delle "scelte" sul da dirsi e da farsi prima di ogni azione da portare sul set, tanto da diventare il vero centro propulsore dell'intrattenimento.


Proprio per questo trovo che il fatto di aver affidato ad Abrams il compito di sbrogliare una matassa così ricca e sacra, sia stata una mossa azzardata ed un errore grossolano in partenza....


...mi spiego......


Il mondo dei "nerd" si divide in 2 grandi fazioni: i Warsies (fan di Star Wars) ed i Trekkie (fan di Star Trek)





...le due fazioni sono letteralmente inconciliabili. La loro è un annosa e controversa battaglia giocata sulla striscia di Gaza dell'intrattenimento per geek.... la FANTASCIENZA.


Fin ora tutto filava liscio su binari separati e ben distanti... almeno fin quando la Disney nell'ottobre 2012 non comprò i diritti per creare il sequel della prima trilogia ed annunciare nel gennaio 2013 che la regia sarebbe stata assegnata per l'appunto ad Abrams, regista già di ben 2 film di Star Trek!!!





Con tali presupposti era anche abbastanza normale che il film avrebbe in qualche modo diviso o quantomeno allontanato da una certa dimensione assolutistica tendente al credo.





L'incontinenza di Abrams era tangibile fin dalle "spoilerate" dei teaser della Millennium Falcon e dei suoi piloti (Harrison Ford) ma nel film questa diventa vera e propria licenziosità.

Sono passati circa 30 anni "spaziali" dal capitolo chiuso da Lucas ma per Abrams non sembrano ne un problema di cui curarsi ne una risorsa da cui attingere.

Il film inizia spedito e definito fin dalle prime scene come in una corsa contro il tempo. L'impressione è quella di aver voluto comprimere ben 6 capitoli antecedenti in uno solo, con scene, episodi ed ambientazioni che superano decisamente la semplice evocazione, fino ad arrivare alla reinterpretazione 2.0 di ciò che si è già visto.





Il risultato è un film d'azione forte di una trama ereditata che si deve inevitabilmente riproporre in maniera ciclica in un loop di parricidi e battaglie laser rosse e blu. La "FORZA" perde appeal a favore di un'ostentato "SFORZO" di voler lasciare un segno al primo colpo.

Di sicuro da questo film ad uscire veramente bene è una nuova eroina che sembra l'unica ad aver ereditato lo spirito cavalleresco del passato. Al contrario la scelta di Adam Driver come cattivo del lato oscuro, lascia letteralmente spiazzati fin dalla prima apparizione...non solo non convince ma quasi solletica ilarità. Senza infamia e ne lode l'interpretazione di Oscar Isaac, forse un po' troppo entusiasta della partecipazione al film che al ruolo. In fine un Ford vistosamente affaticato ed una principessa Leila a digiuno di emozioni.



"Il Risveglio della Forza" di per se non risveglia proprio niente se non qualche stella hollywoodiana da rispolverare (annunciato già il ritorno di Ford nei panni di Indiana Jones), o almeno non ne sente la necessità di farlo.
Il film, come detto all'inizio, si comporta come un "prodotto" cinematografico partorito da un matrimonio Disney-Abrams fin troppo combinato... in pratica il merchandise che sposa la TV.


Il mio consiglio al solito e di andarlo a vedere al cinema e possibilmente in una sala ISense proprio per dare un "sense" alla visione.

A questo punto non ci resta solo che aspettare il 2017 e sperare in un altro regista.

P.S. : ...ah! dimenticavo...




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Quota paolo Rispondibullet Postato: 04 Gen 2016 alle 11:06

Grazie per lo spoiler finale ma intanto io il film l'ho già visto!!! Comunque potresti raccontare anche quello che di buono esiste nel film e non solo quello che non ti ha convinto partendo dal matrimonio Disney Abrams etc etc.
Ps
cosa c'entra nella recensione la "guerra" tra gli appassionati di Star Treck e quelli di Star Wars?

Modificato da paolo - 04 Gen 2016 alle 11:09



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Quota Dangerfield Rispondibullet Postato: 04 Gen 2016 alle 18:50

Postato originariamente da paolo

Grazie per lo spoiler finale ma intanto io il film l'ho già visto!!! Comunque potresti raccontare anche quello che di buono esiste nel film e non solo quello che non ti ha convinto partendo dal matrimonio Disney Abrams etc etc.
Ps
cosa c'entra nella recensione la "guerra" tra gli appassionati di Star Treck e quelli di Star Wars?


Come cosa c'entra??? Dopo 6 episodi con Lucas alla regia... il primo che vai a mettere al posto suo è uno che ha diretto 2 film di Star Trek??? SACRILEGIO!

Quello che di buono c'è nel film l'ho detto e si limita ad una bella eroina. Per il resto.... aimé... il film non mi è piaciuto. Con questo non voglio dire che non ci sia una bella fotografia e degli effetti speciali importanti ma... tutto questo è quello che ogni pop-corn movie può e deve darti... da "STAR WARS" mi aspetto un qualcosina di più.

   


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Quota Dangerfield Rispondibullet Postato: 20 Feb 2016 alle 02:40



The Hatefu Eight

"Invito a cena con... Tarantino"


La cosa bella di questa pellicola?... è proprio la pellicola! ovvero la 70mm girata in Ultra Panavison 70, tra l'altro menzionata proprio all'inizio del film.

Quando vidi Django, appena uscito dal cinema pensai: "...nel western Tarantino ha trovato la sua dimensione". Da qui mi sarei aspettato un sequel di quello che reputo un ottimo film, o un approfondimento del tema western e quindi un ulteriore passo in avanti. Con T.H.E. vedo invece più un passo di lato e un indagine su temi diversi a prescindere dal periodo storico.



Come detto prima, la pellicola fa!... e anche tanto. Al cinema era evidente che il formato tagliasse di netto lo schermo sia sopra che sotto. All'inizio l'utilizzo paesaggistico è quasi mozzafiato. La fotografia è eterea, l'immersione nel bianco della neve è totale e assieme alla diligenza, restituisce un contrasto praticamente opposto a quelle di una navicella spaziale che attraversa lo spazio.
L'idea dell'utilizzare questo formato, sta però nell'applicarlo in un ambiente chiuso, ovvero in quello del rifugio, che diventa un vero e proprio palcoscenico di un teatro, in cui gli attori sono sempre ben visibili anche se non al centro della scena. A mio avviso sta proprio qui la genialità di questa formula.
Tarantino non è comunque nuovo nel prediligere ambienti chiusi.

Riflettendo invece sul genere, è evidente che la componente "giallo" sia preponderante, non a caso il mio sottotitolo è un preciso riferimento ad un classico con cui ne condivide diversi aspetti.
Sangue e spappolamenti vari, sembrano quasi inseriti ad ibridare il genere secondo il tocco del maestro Tarantino, che regala anche qualche sfumatura di tipo "horror" nel finale.



La trama è abbastanza semplice e centellinata a lungo fino al primo e unico "flashback" che fa un po' da spiegone. Da questo momento in poi il film è in discesa in quanto il nodo del "giallo" è già più che sciolto.
La componente storicistica sulla guerra d'indipendenza, vuole raccontare di distanze mai colmate e incolmabili e di altre possibili su obiettivi comuni. Il finale è una parabola a stelle a strisce.

Tutto sommato a me il film è piaciuto e nonostante il sequestro di quasi 3 ore, sono contento di averlo visto al cinema. Non è un Tarantino brillante e non sorprende, fa bene il suo mestiere e regala un film forse destinato ad invecchiare bene.

Modificato da Dangerfield - 20 Feb 2016 alle 02:47



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Quota Dangerfield Rispondibullet Postato: 06 Apr 2016 alle 13:02



Veloce come il vento

"Capone vs Toretto"

...visto ieri in anteprima


Chiariamo subito che questo film è "liberamente ispirato" da una storia vera... storia e personaggi che tra l'altro non conoscevo e che quindi non userò come metro di valutazione del film.

Il taglio è decisamente italiano e raccoglie il testimone di quello che fu "Velocità massima" qualche anno fa. Nonostante questo, il girato racconta una qualità migliore e in qualche modo, nelle immagini delle corse, attinge dal linguaggio visivo utilizzato da Howard in "Rush"... in qualche caso l'ho trovato anche migliore.

La protagonista, ci tengo a dirlo, è una brava e BELLISSIMA Matilda De Angelis, nei panni di Giulia De Martino, una pilota del campionato GT 17enne... piccola, veloce e con le responsabilità ed un peso da portare sulle fragili spalle, che non si addicono ad una ragazzina della sua età.



Loris ("Il ballerino") è il fratello, ex pilota, tossico e allenatore che l'aiuterà in cambio di una dose giornaliera.
Accorsi purtroppo non mi piace, e quindi mi viene difficile parlarne bene. Alla onesta e misurata interpretazione della De Angelis, Accorsi contrappone una forzata, plateale e quasi caricaturale, auto-celebrazione di attore consumato. Il fattone tutto sommato gli riesce bene e anche con qualche spunto divertente... per il resto trovo assurdo che un bolognese reciti così male la parte del bolognese/emiliano.




Veloce come il vento, è una storia italiana all'italiana del mondo delle corse e del culto dei motori. La contrapposizione con i "plasticosi" cult americani ne restituisce due interpretazioni diametralmente opposte. Da un lato della bilancia ci sono muscoli, pugni, armi, colori fluo e auto che necessariamente devono passare da un grattacielo a un altro... dall'altro lato c'è una storia di provincia fatta di soldi che mancano, degrado, fragilità e di colori pastello di un mondo più reale.

Vi consiglio di portare attenzione sul girato delle gare e degli inseguimenti e di paragonarli alle visioni di ampio respiro delle produzioni hollywoodiane. Su questo, IMHO, il "ragù-film" da una bella lezione di cinema ad intere saghe d'oltre oceano.

Questo film sicuramente farà parlare di se quantomeno per le intenzioni e probabilmente non metterà d'accordo proprio tutti. A me personalmente è piaciuto e lo reputo un altro piccolo tassello su un genere che potrebbe dare vita ad un vero e proprio filone cult tutto italiano del mondo dei motori.




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Quota Patch87 Rispondibullet Postato: 06 Apr 2016 alle 17:31

Devo andarlo a vedere... PEFFORZA!


MX5 Highlander ...Io e te 3 metri di traverso... Ma anche sul dritto, con 1 bar di pressione, non ce la caviamo male! :-D
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Quota Copilota Rispondibullet Postato: 20 Apr 2016 alle 20:51

Devo premettere che pur essendo una gran cinefila per le recensioni sono concisa e (temo) poco efficace....PURTUTTAVIA
Negli ultimi giorni ho visto due film dello scorso anno che voglio segnalarvi: Paradiso Amaro e Selma. Tra loro completamente diversi per ambientazione, stile narrativo e intensità dell'interpretazione. Entrambi, però, fanno riflettere e lasciano lo spettatore (o almeno hanno lasciato me) perso in un mare di riflessioni.                    
Cominciamo con il più "leggero", tra questi due film di genere drammatico.
Il vero protagonista di Paradiso Amaro sono le Hawaii. La fotografia è meravigliosa, ti conquista e ti trasporta dall'altro lato dell'oceano, in mezzo a villette immerse in una vegetazione eccezionale e coloratissima. Coste verdi e scoscese che fanno da cornice a spiagge ampie e invitanti. Sullo sfondo la storia di un padre che cerca di stringere il rapporto con le figlie quando un gran dolore gli stravolge la vita.
Devo dire che l'interpretazione di Clooney non mi è dispiaciuta, intensa e spaesata quando serve. Efficace nel raccontare l'uomo e le famiglie, in qualche modo trovano sempre la via per superare uno scossone e, magari, nel farlo si lasciano scappare persino una risata.

E passiamo a Selma, che racconta fedelmente le marce verso Montgomery che nel 1965 sono state guidate dai movimenti per i diritti civili degli afroamericani.
Trovo che il film riesca a raccontare la violenza in ogni dettaglio senza mostrarla in modo troppo esplicito. Interpretato magistralmente da attori che con la propria espressione riescono a trasmettere un profondo senso di frustrazione, il terrore misto ad adrenalina, la dignità. Inoltre, a mio avviso, il film fa riflettere "sull'umanitá ed i limiti" di Martin Luther King, anche in contrapposizione alla figura di Malcolm X.
Non aggiungo altro perché il tema è ben noto e qualunque altro commento mi sembra ridondante, però - soprattutto per chi non lo ha visto e non lo guarderà - posto il link al main theme della colonna sonora che ha vinto l'oscar come miglior canzone:
glory


"Now it is time to see how you died. Remember that death is not the end but only a transition." DT
"..don't come closer or I'll have to go.." EV
brioblu
Poi esse cascata e poi esse lago
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