le zeiss degli anni 20 a ben pensare avevano un altra cosa in comune con la macchina che ho ricominciato ad usare....vi ricordate il problema della batteria non più in produzione ?
il problema lo ho risolto ma senza batteria la Canon FTB non riesce ad indicare nel mirino la quantità di luce letta dall'esposimetro....
ma nel 1920 le macchine non avevano esposimetro ed anche senza io ho scattato.......
perchè tanti anni fa qualcuno mi aveva insegnato la regola del 16...
"In un giorno di sole brillante, da primavera all’autunno, da metà mattino a metà pomeriggio, l’esposizione corretta per qualunque soggetto è f/16 con un tempo uguale al reciproco del numero ISO della pellicola"....
quindi elimino di colpo tutte le variabili.....ho una pellicola iso 400.... metto il diaframma su 16 ed il tempo sulla misura più vicina all'inverso dell'ISO cioè 1/400 e quindi un cinquecentesimo di secondo... la differenza è talmente minima che nessuno se ne accorge....
Analizziamo la Regola ed il suo utilizzo (che vale anche per il digitale)
“L’esposizione corretta per qualunque soggetto”
La luce che conta è quella che cade sul soggetto e il soggetto, che sia chiaro o scuro, non importa.
La regola considera la luce che cade sul soggetto, e non quella che il soggetto eventualmente riflette. Quindi si parla di esposizione per luce incidente e non di esposizione per luce riflessa.
L’esposizione incidente da sempre un valore medio della scena adatto a riprodurre tutti i toni come sono dal vero: un bianco produrrà molta esposizione sulla pellicola (annerimento), un nero poca.
Perciò la fotografia così esposta interpreta alla lettera la realtà della scena.
La Regola del 16 non incorre negli errori degli esposimetri interni, tipici delle fotocamere che leggono in modo riflesso e tendono per loro natura a sottoesporre il bianco e a sovraesporre il nero.
“Da primavera all’autunno, da metà mattina a metà pomeriggio”
Analizzando sempre la Regola del 16, si legge che parla di orari del giorno e di stagioni.
La quantità di luce che cade su un soggetto è dipendente dalla fonte di luce primaria che è il sole, e da quella secondaria che è il cielo.
Dall’estate all’inverno la distanza del sole dalla Terra varia, perciò la regola si basa sulle condizioni di luce fra la primavera e l’autunno.
In inverno dovremo aprire uno stop in più per compensare la minor pressione di luce dovuta alla maggior distanza del sole dalla Terra. Lo stesso vale per riprese vicine all’alba o al tramonto. La regola da indicazioni anche per queste compensazioni.
“l’esposizione corretta per qualunque soggetto è f/16 con un tempo uguale al reciproco del numero ISO della pellicola “
vi ricordate le due variabili ? tempo e diaframma ? risolto (o quasi) il diaframma a 22 ed il tempo fisso al reciproco dell'ISO...
Sulla macchina va impostato il tempo di otturazione reciproco del numero ISO della pellicola che si sta usando (o del sensore). Il reciproco, in matematica, significa l’inverso. Se si sta usando una pellicola da 125 ISO, si metterà 1/125 sull’otturatore.
Con 400 ISO si intende di usare il tempo più vicino di 1/500sec; con 100 ISO si intende usare il tempo di 1/125sec; con 50 ISO si intende usare il tempo di 1/60sec (anche se è sempre bene sovraesporre pellicole lente come questa, in questo caso come se fosse una da 32 ISO).
Usa sempre il tempo più vicino a quello della tua pellicola. La differenza sarà trascurabile finché lavori con pellicole negative. Invece, con pellicole diapositive sarà meglio essere più precisi, e compensare per i tempi troppo veloci con un piccolo aumento nell’apertura del diaframma, come di un terzo di stop, ogni volta che fai l’esposizione.
A questo punto abbiamo capito come funzionavano le macchinette kodak usa e getta....non avevano variabili, dovevi solo costruire tu la corretta luce per farle funzionare...
Ma noi non abbiamo una scatoletta (anche se una sofisticata macchina altro non è che una scatola con un buco, il diaframma, ed un tappo che togliamo per il tempo che vogliamo, l'otturatore) e vogliamo agire, fare...abbiamo speso millemila euri per avere tutti i comandi e 'sto tipi non ci vuole far usare neanche il diaframma.....
invece no, il tempo lo fissiamo in base agli iso ma possiamo variare il diaframma ricordando quel passaggio in cui dicevamo che ogni "stop" raddoppia o dimezza la luce che entra nella macchina...quindi un numero alto di diaframma chiuderà l'obiettivo richiedendo tempi lunghi per impressionare il sensore/pellicola mentre un numero basso di diaframma aprirà molto l'obiettivo e la pellicola dovrà restare esposta per pochissimo tempo..
....continua...
Modificato da tipiaraldici - 21 Mar 2017 alle 15:49