Ho incontrato la prima volta Pietro in una calda sera del 1980 sulla pista di Barletta, casa sua, o meglio la sua città natale perchè casa sua in quel periodo era Gaeta, il centro federale sul mare dove si massacrava di allenamenti...tutti sui nervi.
quella sera passò davanti alla mia postazione come il vento di una calda notte di fine estate.
Il tempo che lessi nel fotofinish era di 19"96.....era il record del mondo a livello del mare....
Qualche anno dopo ci incontrammo a Roma in una manifestazione dove nello stand della Federazione Italiana Cronometristi esponevamo una gigantografia di quel fotofinish.
Pietro mi si avvicinò e mi chiese se avevo ancora la pellicola originale.
La prese e la osservò con molta attenzione, nel riconsegnarmela i nostri sguardi si incrociarono e si trasmisero quello che divenne il nostro segreto.
Poi lo ho incontrato più volte nella sua nuova cariera di avvocato e di docente di diritto dello sport, fino a poco tempo fa. Sempre uguale, sempre con lo sguardo duro e dritto di chi sa quanto è dura la fatica, quella vera. La sua stretta di mano era sempre uguale, forte e sincera.
I suoi anni erano anni di uno sport profondamente diverso dove, per fare un esempio, nel ciclismo esistevano gli scalatori, fasci di nervi raccolti in piccoli individui che nelle volate restavano sempre dietro, esistevano i velocisti, alti e possenti che alla prima rampa salivano sulle ammiraglia ed esistevano i passisti.
In quel periodo non si sarebbe mai visto uno scalatore (Pantani ad esempio) vincere una cronometro (Pantani appunto)!!!
In quel periodo non esistevano (e non esistono tuttora) nuotatori di colore, non esistevano velocisti bianchi a parte Pietro, cresciuto a dieta mediterranea, voglia di emergere e nervi e Valery Borzov cresciuto in terra sovietica a dieta DDR (e che per la cronaca veniva spesso sverniciato da Pietro)...
Lui era diverso, lui dimostrava che volere è potere.
E' partito dal nulla, è stato il tutto, è tornato nella polvere, è rinato....ma alla fine è tornato tra noi trovando, purtroppo, qualcuno più veloce della sua caparbia volontà, ma ci lascia un insegnamento:
l'unico limite che abbiamo è quello che ci poniamo.
ciao Pietro corri più veloce che puoi.
Modificato da tipiaraldici - 21 Mar 2013 alle 12:41